La storia di una adolescente di Gerusalemme sullo sfondo dell’occupazione israeliana.

La storia di una ragazza palestinese a Gerusalemme: l’amore e la nostalgia per una terra dilaniata dal dolore in un racconto poetico che è anche un coraggioso messaggio di pace.
 

Miral è il nome di un fiore che cresce nel deserto dopo la pioggia. Il suo profumo è de­licato, ma il calore del sole lo rende giorno dopo giorno più intenso e inebriante. Miral è anche il nome di una ragazza palestinese fragile e coraggiosa, E' ancora una bambina quando viene accolta nel collegio fondato da Hind Husseini,una donna di straordinaria energia e forza, appartenente a una delle maggiori famiglie arabe di Gerusalemme, Dopo la tragica morte della madre di Miral e il coinvolgimento della zia in un attentato terroristico, il padre decide di cambiare il cognome delle figlie e di allontanarle dalla famiglia per evitare che la loro vita sia segnata per sempre da quelle vicende. Negli anni Miral cresce appassionandosi alla causa palestinese segue gli eventi che condurranno agli accordi di Oslo e partecipa alle manifestazioni, in una di queste perde la vita una compagna che lei stessa aveva convinto a scendere in piazza. E' l'incontro più drammatico con la violenza del conflitto che sta dilaniando la sua terra. Saranno l'esempio e il confronto con Hind ad allontanare Miral dalla tentazione dell’estremismo, tanto che, alla sua morte, la ragazza deciderà di lasciare il proprio paese: continuerà a combattere le sue battaglie, ma lo farà da lontano, da un esilio che accresce il dolore ma apre spiragli alla speranza e alla pace. Un emozionante storia di formazione, un intenso racconto con cui Rula Jebreal ci offre una testimonianza delle sue stesse esperienze attraverso lo sguardo appassionato di Miral. Un documento realistico e poetico delle aspirazioni dei giovani palestinesi, divisi come la loro terra tra il bisogno di lottare e il sogno di una pace mai raggiunta.

Per vedere il trailer in italiano clicca

http://www.youtube.com/watch?v=wbGq3-BnCWgv

Miral racconta la storia di tre generazioni di donne le cui vite si intrecciano nell’umana ricerca della giustizia, della speranza e della riconciliazione in un mondo offuscato dall’ostilità, dall’odio e dalla guerra.

La storia ha inizio nel 1948, in una Gerusalemme consumata dalla Guerra.

Mentre si reca a lavoro Hind Husseini (HIAM ABBASS, L’Ospite Inatteso, Il giardino di limoni, Amreeka) si imbatte in 55 bambini, sono degli orfani che vagano per la strada. Incapace di voltare loro le spalle li porta a casa con sé, per sfamarli e dargli un rifugio. Nell’arco di alcuni mesi, i 55 orfani diventano quasi 2000. Hind decide così di trasformare la sua casa nell’Istituto Al-Tifl Al-Arabi e, in seguito, l’istituto diverrà anche una scuola, il cui scopo è offrire un’istruzione agli orfani e di fungere da simbolo di speranza per tutte quelle ragazze vittime del conflitto Israelo-Palestinese.

Sono trascorsi trent’anni, siamo nel 1978, una bambina di 7 anni arriva all’Istituto in seguito alla morte della madre. E’ Miral (FREIDA PINTO, The Millionaire), che crescerà tra le mura protettrici dell’Istituto, completamente ignara delle problematiche che infiammano il paese. All’età di 17 anni, all’apice della resistenza dell’Intifada, a Miral viene affidato il compito di lavorare come insegnante in un campo rifugiati, lì, Miral viene a conoscenza dell’odio, della frustrazione e della guerra che sembrano essere un antico retaggio della sua stessa famiglia. Miral si innamora del fervente attivista politico, Hani (Omar Metwally, Munich, Rendition), e così si ritroverà a dover affrontare un lacerante conflitto interiore, che rispecchia la situazione che si verifica nel paese: combattere come hanno fatto quelli prima di lei, oppure seguire gli insegnamenti di Mama Hind, secondo cui l’istruzione è la chiave che aprirà la strada per la pace.