Lavoro, quanti stereotipi da buttar giù. La forza dell’autonomia. Nuovi lavoratori avanzano. La forza del “quinto stato”. Chi sono i precari? Un precario è uguale a una partita Iva? Entrambi vogliono il posto fisso? La risposta a queste domande è meno scontata di quanto i media suggeriscano ogni giorno. Lo sostengono Sergio Bologna e Dario Banfi nel prezioso libro Vita da freelance, nel quale capovolgono lo stereotipo di un mondo del lavoro fatto solo di rassegnazione e precarietà; e insieme l’idea che la terapia migliore per risolvere questi mali sia quella proposta da politica e sindacati: contratto a tempo indeterminato per tutti. Al contrario, nel nostro paese esiste una fascia consistente di lavoratori autonomi di seconda generazione, giovani professionisti e creativi della conoscenza i quali, secondo i due autori, rappresentano i veri lavoratori del futuro. Non solo si pongono già oltre la guerra tra lavoro dipendente e precariato, chiedendo allo stato, che li ignora e maltratta, solo meno burocrazia e un minimo di tutele universali. Ma soprattutto rivendicano con forza il loro status di indipendenti e puntano sulla forza dei progetti e delle idee, facendo dell’autonomia la loro unica bandiera e accollandosi senza vittimismi la responsabilità che la libertà porta sempre con sé.