Che genere di islam (titolo geniale, perché «genere» non è, in questo caso, sinonimo di «tipo», è proprio il «genere»: maschile, femminile, neutro…), è scritto da due donne per una collana dal titolo significativo: sessismoereazzismo (sì, tutto attaccato e tutto minuscolo): «L’attribuzione di identità stereotipate ha imprigionato donne e “culture altre” nel ruolo loro assegnato, a baluardo delle identità nazionali e al centro dello scontro tra Occidente e Oriente […]». Il libro ha un sottotitolo eloquente: Omosessuali, queer e transessuali tra shari’a e nuove intepretazioni; e «offre una panoramica ampia ed esaustiva, spesso dissacrante e provocatoria, del rapporto omosessualità-islam». Interessante la Bibliografia – con libri e articoli scritti in lingue occidentali, in lingua araba, persiana, urdu; con l’elenco di quali edizioni del Corano sono state consultate, una Sitografia e (finalmente! Speriamo che diventi un’abitudine) una Filmografia.