“Non aspettate, ragazzi. Non attendete istruzioni, ragazze, perché non arriveranno o forse arriveranno troppo tardi, e il tempo è prezioso. Alcuni tra noi adulti vi daranno una mano, il tempo necessario per costruire ponti sulle macerie prodotte dai crolli di questo mondo in disarmo. Voi percorreteli. Poi sarà ora. Non attendete oltre. Tocca a voi. Senza chiedere il permesso”.
Questo l'invito ai giovani contenuto in “Senza chiedere il permesso”, scritto da Lorella Zanardo insieme a Cesare Cantù.
Il documentario e il libro Il corpo delle donne hanno rappresentato un fenomeno dirompente mostrando a milioni di persone quanto in Italia un certo tipo di tv fosse diventato pervasivo, nocivo e non più tollerabile.
Dalla denuncia occorre passare all’azione e Lorella Zanardo con “Senza chiedere il permesso” racconta come si può concretamente lavorare per cambiare i media e con questi la società.
Il testo è rivolto in particolare ai giovani: sono loro che possono inventarsi il futuro, senza chiedere il permesso alle generazioni che hanno costruito il mondo così com’è, e sono loro che possono guardare alle immagini che vedono sugli schermi con occhi nuovi, consapevoli delle ragioni nascoste, dei messaggi sottintesi, degli stereotipi perversi che spesso esse veicolano.