La Nonviolenza In Cammino Numero 919 del 21 agosto 2009
8. MEMORIA.
Anna Bravo Ricorda Nuto Revelli

[Riproponiamo ancora una volta il seguente testo di Anna Bravo
originariamente apparso sul bel periodico "Diario" nel 2004, subito dopo la
scomparsa dell'eroico comandante partigiano e straordinario testimone del
"mondo dei vinti".
Nuto Revelli e' nato a Cuneo nel 1919 ed e' scomparso nel 2004; ufficiale
degli alpini nella tragedia della campagna di Russia, eroe della Resistenza,
testimone della cultura contadina e delle sofferenze delle classi popolari
in guerra e in pace. Nelle sue opere una grande testimonianza storica, un
lucido impegno civile, e una limpida guida morale. Opere di Nuto Revelli: La
guerra dei poveri, La strada del davai, Mai tardi, L'ultimo fronte, Il mondo
dei vinti, L'anello forte, Il disperso di Marburg, Il prete giusto, Le due
guerre, tutti pubblicati presso Einaudi. Opere su Nuto Revelli: AA. VV.,
Memorie di vita e di Resistenza. Ricordi di Nuto Revelli 1919-2004, Nuova
Iniziativa Editoriale - L'Unita', Roma 2004]


Nuto Revelli, nato a Cuneo nel 1919, tenente degli alpini nella campagna di
Russia, comandante partigiano di Giustizia e Liberta', studioso del mondo
popolare, della guerra e della resistenza, marito di Anna Delfino, padre di
Marco, amato da una molltitudine di lettori di tutti i tipi. I suoi libri:
Mai tardi. Dario di un alpino in Russia, La guerra dei poveri, La strada del
davai, L'ultimo fronte. Lettere di soldati caduti o dispersi nella seconda
guerra mondiale (materiali che aveva salvato fortunosamente dal macero), Il
mondo dei vinti, L'anello forte, Il disperso di Marburg, Il prete giusto,
Le due guerre.
Lungo gli anni settanta e ottanta, Nuto Revelli andava per paesi, borgate,
cascine, baite del cuneese, e con il suo pesante registratore professionale
intervistava centinaia di uomini e donne. Lavorava con ponderazione,
reiterando molti colloqui, rivedendo piu' volte le trascrizioni, ma credo
anche con l'ansia del tempo che correva e la pena per i testimoni che
scomparivano. Dopo aver retto all'emigrazione di massa, al primo decollo
industriale, alla crisi della grande guerra, il mondo contadino era davvero
alla fine, e Nuto voleva preservarne la memoria. Non per riportarlo in vita
cosi' com'era stato, perche' ne conosceva le asprezze, ma per cercargli un
posto nella storia, come aveva fatto con gli alpini di Russia e con i suoi
stessi partigiani, ragazzi di banda presto tornati nell'anonimato. A Nuto
era cara la gente dimenticata, appartata, magari cupa, l'opposto dello
sfavillio anni ottanta; e l'aggettivo "vincente" doveva sembrargli
un'oscenita'.
Veri boom editoriali e pietre miliari delle ricerche sulla memoria, Il mondo
dei vinti e L'Anello forte portano in primo piano le voci della pianura,
della collina, della montagna, delle Langhe: quasi un secolo di storia se si
guarda all'eta' dei testimoni, piu' di un secolo se si tiene conto che i
discorsi incorporano tradizioni familiari e di comunita' che risalgono ai
tempi di madri, padri, nonni.
In quegli anni all'universita' ci appassionavamo intorno allo statuto
scientifico delle fonti orali, e Nuto ci guardava con simpatia un po'
distratta. Preferiva vedersi come un semplice raccoglitore-archivista,
mentre era molto di piu', un grande catalizzatore, regista e garante della
memoria. E uno scrittore magistrale, che considerava il linguaggio un dono
da maneggiare con cura, mai una parola sprecata ne' una mancata.
Era anche uno straordinario narratore in prima persona. D'estate a Verduno,
sotto una quercia gigantesca al centro di un prato, scenario da favola,
raccontava storie di comizi del primo dopoguerra, di piccole amministrazioni
comunali, di passioni politiche - e di Giunchiglia Fior del male e delle
famose sorelle Nete, che cantavano Un bacio a mezzanotte in un programma di
Arbore. Profilo perfetto, un velo di abbronzatura, vestiti a fiori, a volte
un lavoro a maglia fra le mani, l'amatissima Anna c'era sempre.
Andando via, ci si trovava a pensare che una sinistra buona esisteva, e che
il matrimonio poteva essere una cosa bellissima.

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