23 Aprile 2003
Alla gente di Gaza
Dalla famiglia di Rachel Corrie


Saluti a tutti i nostri amici dei Territori Occupati. Noi, genitori, sorella e fratello di Rachel Corrie, desideriamo ringraziarvi per tutto ciò che avete fatto per Rachel mentre lavorava a Rafah e per tutto ciò che avete fatto per onorarne la memoria dal giorno della sua morte, 16 marzo. Sappiamo che la ricorderete soprattutto nel 40^ giorno dalla morte. Sappiate che noi penseremo a tutti voi.

Siamo grati a quanti di voi che sono diventati amici di Rachel e che l’hanno accolta nelle proprie case ed hanno diviso con lei il proprio cibo e il proprio the. Ci ha scritto di voi e delle vostre meravigliose famiglie. Provava ammirazione per come vi sostenevate a vicenda pur lottando contro la crudeltà dell’occupazione. Scrivendo di voi, Rachel ci disse: " Sono comunque sbigottita dalla forza con cui riescono a difendere così la propria umanità –le risate, la generosità, il tempo con la famiglia- dall’indicibile orrore che incombe sulle loro vite e dalla presenza costante della morte… Sto anche scoprendo quanta forza e quanta capacità abbiano gli uomini di rimanere umani nelle peggiori circostanze… Credo che la parola giusta sia dignità…"

Siamo grati a quanti fra voi si sono presi cura di Rachel nel momento della morte e dopo. Ricorderemo sempre il rispetto e l’amore con cui fu trattata da viva e da morta dalla gente di Gaza.

Siamo grati a tutti voi che avete onorato la memoria di Rachel durante queste ultime settimane. E’ un sollievo per lo spirito sapere del Centro Culturale Rachel Corrie per Giovani e Bambini di Rafah e del Centro Rachel Corrie per l’Emancipazione della Donna. Sappiamo che sono nate bambine a cui è stato dato il nome Rachel e che ci sono anche strade che ne portano il nome. E’ impossibile trovare parole adeguate per dirvi quanto ciò significhi per noi. Grazie per i molti modi in cui avete onorato nostra figlia e sorella.

Rachel ci aveva scritto che venire a Rafah era stata una delle cose migliori che avesse mai fatto nella sua vita. Ci aveva detto che sarebbe rimasta a Rafah più di quanto programmato originariamente. Aveva visto un’altra volontaria dell’International Solidarity Movement accomiatarsi dalle famiglie di cui era diventata intima, e perciò sapeva come sarebbe stato duro dovervi lasciare tutti un giorno. Sognava di stabilire dei legami fra Rafah e la sua città natale negli USA –Olympia, Washington. Aveva iniziato a fare progetti per gemellare Rafah ed Olympia. Era andata nella sua vecchia scuola elementare di Olympia e aveva incoraggiato i bambini a scrivere lettere ai bambini di Rafah. Sperava di aiutare le donne di Rafah a vendere i propri manufatti in un negozio di commercio equo di Olympia. Rachel voleva fare sentire le vostre voci negli USA. Se fosse vissuta, Rachel avrebbe lavorato per mettere in pratica tutto questo. Ora noi vogliamo che sappiate che molte persone negli USA stanno lavorando molto duramente per realizzare questi sogni di Rachel. I sogni non sono dimenticati. Rachel non è dimenticata. E le vostre sofferenze non sono dimenticate.

La nostra famiglia desidera tanto venire a Rafah. Intendiamo venire non appena potremo. Quando verremo, speriamo di conoscere i bambini che insegnavamo parole in Arabo a Rachel, la nonna che si preoccupava della sua salute, e le famiglie con cui ha mangiato e bevuto the. Vogliamo visitare il Centro Culturale Rachel Corrie per Giovani e Bambini di Rafah e il Centro Rachel Corrie per l’Emancipazione della Donna e magari incontrare una bimba a cui è stato dato il nome Rachel. Siamo impazienti di guardare nei vostri occhi mentre voi guardate nei nostri ed insieme ricordare Rachel.

Vogliamo che voi sappiate che ogni giorno che passa qui negli USA facciamo tutto ciò che possiamo per fare conoscere agli Americani le vostre sofferenze. Continueremo a lavorare da qui per una giusta e pacifica risoluzione di questo conflitto che ha causato tante perdite a ciascuno di voi ed ora anche a noi. Sappiamo che Rachel sarà per sempre legata al popolo palestinese. Lei ha portato a noi la vostra storia, sicché sarete per sempre nei nostri cuori.

Cordiali saluti,

Cindy, Craig, Chris e Sarah Corrie

La famiglia di Rachel

Traduzione di Stefania Fusero



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