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Maggio 26, 2011 - 12:35

Amazzonia: Assassinati Due Difensori delle Foreste

A poche ore dall’approvazione, da parte della Camera dei Deputati, di una controversa riforma del codice forestale, due noti attivisti per la difesa delle selve dell’Amazzonia sono stati assassinati in un’imboscata nel sud-ovest dello Stato amazzonico del Pará: si tratta di José Claudio Ribeiro da Silva, 52 anni, e di sua moglie, Maria do Espírito Santo da Silva, 51, esponenti del ‘Conselho Nacional das Populações Extrativistas’ (Cns), organizzazione non governativa fondata dal sindacalista e ambientalista Chico Mendes, ucciso nel 1988.

Secondo la polizia, i due sono stati attaccati da sicari presumibilmente al soldo di ‘fazendeiros’ (latifondisti) locali: “Un dettaglio conferisce al crimine un aspetto tipico di un omicidio su commissione: secondo la Commissione pastorale della Terra (Cpt) a José Claudio sarebbe stato amputato un orecchio” si legge in una nota diffusa dalla magistratura del Pará. La presidente Dilma Rousseff ha ordinato un’inchiesta “rigorosa” per individuare responsabili e movente.

Il responsabile del Cns a Belém, Ataginaldo Matos, ha riferito che le vittime erano oggetto di minacce di morte già dal 2008, quando avevano cominciato a denunciare pubblicamente le attività illegali dei ‘madereiros’ (commercianti di legname) abusivi.

I due attivisti, ricorda la Cpt, avevano dato vita ad un insediamento, denominato ‘Assentamento Praia Alta Piranheira’, in cui vivono circa 500 famiglie di contadini poveri che sopravvivono coltivando in un lotto di circa 20 ettari frutti e piante native, come il cupuaçu e l’açaí, preservando la foresta originaria.

La Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) della Regione Norte II ha espresso “la sua profonda indignazione” per il duplice omicidio “che svela le mancanze dello Stato brasiliano nel difendere i figli della terra che lottano per la vita” si legge in un comunicato.

Nel 2001, ricordano i vescovi, ci fu un’udienza pubblica a Marabá promossa dalla Commissione dei diritti umani della Camera federale in cui José Cláudio denunciò pubblicamente di essere obiettivo di minacce di morte: “La sua deposizione fu rilanciata da molti giornali, ma cosa è stato fatto per tutelare la sua vita e quella di sua moglie?”. E’ “comune e costante per la Regione Norte II della Cnbb – aggiungono i vescovi – ricevere molte denunce di persone minacciate di morte. Tra queste ci sono missionari, vescovi, padri, suore e laici. Ma il nostro grido non è stato ascoltato…”.

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