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Gioventù e studi liceali

Albert Einstein nacque a Ulma nel Württemberg, in Germania; 100 km a est di Stoccarda. I suoi genitori erano Hermann Einstein, proprietario di una piccola azienda che produceva macchinari elettrici, e Pauline Koch. Si sposarono a Stuttgart-Bad Cannstatt. La famiglia era ebrea (non-osservante). Albert frequentò una scuola elementare cattolica e, su insistenza della madre, gli furono impartite lezioni di violino.

All'età di cinque anni, suo padre gli mostrò una bussola tascabile, e Einstein realizzò che qualcosa nello spazio "vuoto" agiva sull'ago spostandolo in direzione del nord; descriverà in seguito quest'esperienza come una delle più rivelatorie della sua vita. Benché abbia sviluppato modelli e dispositivi meccanici per divertimento, il suo ingresso nel mondo della scienza ufficiale avvenne abbastanza tardi, forse a causa della dislessia o della semplice timidezza. Più tardi egli stesso attribuì lo sviluppo della teoria della relatività a questa sua lentezza, dicendo che pensando allo spazio e al tempo più tardi della maggior parte dei bambini, fu in grado di applicarvi uno sviluppo intellettuale maggiore. Un'altra, più recente, teoria riguardo il suo sviluppo mentale è che soffrisse della sindrome di Asperger, una condizione simile all'autismo.

Disavventure scolastiche, secondo E. Segrè
"Albert [...] per quanto desse ai familiari segni di ingegno precoce, non si distinse a scuola. Giunto alle scuole medie, trovò disgustoso il sistema di insegnamento tedesco, e entrò in conflitto coi professori che da parte loro lo maltrattavano. [...] Rovesci di fortuna fecero emigrare la famiglia a Milano e Einstein, lasciato a Monaco a finire i suoi studi, si dette per malato e raggiunse i suoi in Italia. [...] Poi cercò di essere ammesso al Politecnico di Zurigo, ma non avendo la regolare licenza media fu rifiutato e non riuscì nemmeno a superare gli esami di ammissione, per quanto eccellesse in matematica e fisica. Andò allora per un anno a fare studi di riparazione al Gymnasium di Aarau [...] Finalmente, entrato al Politecnico di Zurigo, ..."
Emilio Segrè, Personaggi e scoperte nella fisica contemporanea, Edizioni scientifiche e tecniche (EST) Mondadori, 1997.

La circostanza, riferita da alcuni, fra i quali Emilio Segrè (v. a lato), che il suo profitto in matematica fosse scarso, è contestata. Nell'agosto 1886 infatti Pauline riferì alla madre l'ottimo profitto scolastico: "Ieri Albert ha ricevuto la pagella, che era brillante; è di nuovo il primo della classe". Einstein cominciò a studiare matematica insieme a un amico di famiglia, Max Talmud, che gli procurò testi scientifici come gli Elementi di Euclide ma anche filosofici come la Critica della ragion pura di Kant. All'età di dieci anni iniziò a frequentare il Luitpold Gymnasium ma si rivelò ben presto insofferente al rigido ambiente scolastico, seppur riportando comunque buoni voti sia in matematica che in latino.

Suo zio Jakob, inoltre, lo metteva spesso alla prova con problemi matematici che risolveva brillantemente "provando un profondo senso di felicità".

A causa dei continui problemi economici la famiglia Einstein dovette trasferirsi spesso, sin da quando il piccolo Albert non aveva nemmeno due mesi di vita; prima a Monaco, poi nel 1894 a Pavia, in Italia, dove scrisse il suo primo articolo scientifico, e, due anni dopo a Berna, in Svizzera. Quando la sua famiglia si trasferì in Italia Einstein, quindicenne, restò in Germania per proseguire gli studi ma presto li abbandonò invece di diplomarsi e seguì la sua famiglia.

Il suo fallimento all'esame d'ingresso presso il Politecnico di Zurigo (autunno 1895) fu una dura battuta d'arresto; fu mandato dalla sua famiglia a Aarau, in Svizzera, per concludere gli studi superiori, dove ricevette il diploma nel 1896. Qui, all'età di diciassette anni rinunciò definitivamente alla cittadinanza tedesca. Nell'ottobre dello stesso anno superò l'esame di ammissione al Politecnico di Zurigo, vi si iscrisse e vi concluse i suoi studi con un esame ad agosto del 1900.

Nel 1898, Einstein incontrò e si innamorò di Mileva Maric´, una sua compagna di studi serba (amica di Nikola Tesla). Mileva era l'unica donna ammessa a frequentare il Politecnico Federale svizzero e fu presentata da Tesla ad Einstein. Nel 1900 gli fu garantito un diploma da insegnante dall'Eidgenössische Technische Hochschule e fu accettato come cittadino svizzero nel 1901. In questo periodo Einstein discuteva dei suoi interessi scientifici con un ristretto gruppo di amici, inclusa Mileva. Lui e Mileva ebbero una figlia, Lieserl, nata nel gennaio 1902. I loro genitori erano contrari ad un loro matrimonio e considerarono la piccola Lieserl una figlia illegittima. La bambina morì di scarlattina.

Quel parto illegittimo compromise gli studi della giovane e promettente Mileva, che pure volontariamente decise di sacrificarsi per la famiglia e la carriera accademica di Albert. Nel 1903, Albert e Mileva si sposarono in Municipio ed in seguito Mileva diede alla luce altri due figli: Hans Albert (1904) e Eduard (1910).

Dopo il diploma Einstein trovò un lavoro all'ufficio brevetti di Berna. Insieme al suo amico Michele Besso fondò un gruppo di discussione chiamato "Accademia Olimpia" dove Einstein discuteva con i suoi amici di scienza e filosofia.

Nel 1905 Einstein ottenne il dottorato.


Teoria della relatività generale

L'eclissi del 1919 che verificò la veridicità della teoria della relatività generale

Il 1915 è un anno importante per la fisica teorica: in tale anno infatti, Einstein propose una teoria relativistica della gravitazione, indicata come Relatività generale, che descriveva le proprietà dello spazio-tempo a 4 dimensioni. In tale teoria si concludeva che i sistemi inerziali potevano avere senso solo in assenza di campi gravitazionali. Nonostante sia meno universalmente conosciuta e compresa, per le difficoltà del modello matematico usato per la descrizione, la relatività generale è una teoria molto più rivoluzionaria di quella ristretta, in quanto criticava alla base schemi universalmente accettati.

Inizialmente gli scienziati erano scettici perché la teoria derivava da ragionamenti matematici e analisi razionali, non da esperimenti o osservazioni. Ma nel 1919 le predizioni fatte dalla teoria furono confermate dalle misurazioni di Arthur Eddington durante un'eclissi solare, che verificarono che la luce emanata da una stella era deviata dalla gravità del Sole quando passava vicino ad esso. Le osservazioni furono effettuate il 29 maggio 1919 in due posti diversi, rispettivamente in Sobral, che si trova in Brasile, e nell'isola di Principe.
" Max Planck non capiva nulla di fisica perché durante l'eclissi del 1919, è rimasto in piedi tutta la notte per vedere se fosse stata confermata la curvatura della luce dovuta al campo gravitazionale. Se avesse capito davvero la teoria avrebbe fatto come me e sarebbe andato a letto "
(Archivio Einstein 14-459)

Nel 1917 mostrò il legame esistente tra la legge di Bohr e la formula di Planck dell'irraggiamento del corpo nero. Nello stesso anno introdusse la nozione di emissione stimolata, che sarebbe poi stata applicata alla concezione del laser.


Nobel nel 1921
Einstein e Bohr

Nel 1921 ottenne il Premio Nobel per la Fisica (anche se diede la Nobel lecture nel 1922 essendo stato in viaggio in Giappone l'anno precedente) per il suo lavoro del 1905 sulla spiegazione dell'effetto fotoelettrico. In quegli anni Einstein cominciò a dedicarsi alla ricerca di teorie del campo unificate, argomento che lo appassionò fino alla fine, assieme ai tentativi di spiegazioni alternative dei fenomeni quantistici: infatti, la sua concezione del mondo fisico mal si conciliava con le interpretazioni probabilistiche della meccanica quantistica.

Si trasferì in America a causa delle persecuzioni antisemite che già imperversavano in Germania e in Europa.

Infatti quando Adolf Hitler salì al potere nel gennaio 1933, Einstein era professore ospite all'università di Princeton. Nel 1933 i Nazisti promulgarono "La Legge della Restaurazione del servizio Civile" a causa della quale tutti i professori universitari ebrei furono licenziati, e durante gli anni trenta fu condotta una campagna dai premi Nobel Philipp Lenard e Johannes Stark che etichettò i lavori di Einstein come "fisica ebrea", in contrasto con la "fisica tedesca" o "ariana". Einstein rinunciò alla cittadinanza tedesca e restò negli USA fino alla morte. All'Institute for Advanced Studies a Princeton proseguì con le sue ricerche, studiando anche alcuni problemi cosmologici e le probabilità delle transizioni atomiche.

Diventò cittadino Americano nel 1940. Einstein nei suoi ultimi anni di vita tentò di unificare le forze fondamentali allora note, cioè la gravità e l'elettromagnetismo ignorando dell'esistenza della forza nucleare debole e della forza nucleare forte che verranno scoperte solo dopo la sua morte. Nel 1950 descrisse la sua teoria, poi rivelatasi parzialmente errata, in un articolo della rivista Scientific American.

Morì a Princeton nel 1955.

I vari lavori di Einstein operarono una rivoluzione di tale portata da poter essere paragonata solo con quella di Isaac Newton. La sua onestà scientifica si esplicitò nel dare impulso alla meccanica quantistica, tramite lo studio sull'effetto fotoelettrico, anche se non fu mai convinto del significato di quella teoria (famosa è la sua frase in polemica con Niels Bohr secondo cui Dio non gioca a dadi), non potendone accettare l'aspetto probabilistico. Tuttavia il campo in cui si applicò non riguarda solamente la relatività e gli studi ad essa collegati; vi è una parte della personalità di Einstein collegata ad un senso più pratico della scienza. Nel 1929 infatti lavorò assieme a Leo Szilard ad un prototipo di macchina refrigerante ad assorbimento diffusione realizzando un brevetto innovativo di un refrigeratore funzionante solo con una miscela di acqua e ammoniaca senza parti in movimento e con consumi elettrici bassissimi. Il brevetto non fu commercializzato perché fu soppiantato commercialmente dal brevetto Servel-Electrolux per gli attuali frigoriferi che noi tutti usiamo.

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