Paolo Arena e Marco Graziotti Intervistano Alberto L'abate

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?
- Alberto L'Abate: Il termine più giusto e che mi corrisponde meglio e' la traduzione del termine Satyagraha fatta da don Sirio Politi che l'aveva tradotto, come suona anche il titolo del suo giornaletto, "Lotta come Amore". Questo mostra bene il collegamento tra le due armi della nonviolenza, senza le quali questa e' spesso inefficace, e cioe' l'azione diretta nonviolenta (lotta)  ed il progetto costruttivo (amore).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?
- Alberto L'Abate: Sicuramente a livello internazionale Gandhi e Martin Luther King, ma a livello italiano le persone che hanno molto influenzato il mio essere nonviolento sono Aldo Capitini, Danilo Dolci e don Lorenzo Milani.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?
- Alberto L'Abate: Sicuramente l'antologia di testi gandhiani Teoria e prarica della nonviolenza curata da Giuliano Pontara  pubblicata da Einaudi, e l'ultimo libro di Giuliano sulla barbarie e sul modo per uscirne (L'Antibarbarie, Ega, 2006), di Aldo Capitini soprattutto l'aureo libretto Le tecniche della nonviolenza, ripubblicato da Linea d'Ombra, ed il libro Il potere di tutti, ultima edizione Guerra, 1999.  Di Dolci consiglierei molto il saggio "Cosa e' pace", in Inventare il futuro, Laterza, 1972. Mi fermo qui perche' altrimenti la risposta si allungherebbe troppo.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?
- Alberto L'Abate: Le lotte dei vicentini contro il raddoppio della base militare statunitense, e quelle di Novara contro gli F 35, ed il tentativo dell'Ipri - Rete Corpi Civili di Pace di dar vita ad un fondo unico per la pace che metta insieme i residui della Obiezione di coscienza alle spese militari, una tassa volontaria per la pace da promuovere (in un convegno dell'Ipri - Rete Corpi Civili di Pace un esperto internazionale di questi problemi ha sostenuto che attualmente si spende un euro per la prevenzione dei conflitti armati contro almeno 10.000 euro per fare le guerre), con le quote del 5 per mille delle Ong che lo ricevono e che vorranno dedicarne almeno una parte per questo fondo comune. Infatti lo spezzettamento del 5 per mille in tante Ong non permette attualmente di fare progetti seri di intervento nonviolento ne' in Italia ne' all'estero.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Alberto L'Abate: Amico della nonviolenza da una vita (ho quasi 80 anni), gia' collaboratore di Danilo Dolci e di Aldo Capitini, impegnato nello studio teorico sulla nonviolenza ed in azioni dirette nonviolente con due condanne a sei mesi di carcere non scontate per la condizionale. Come diceva Don Sirio mi ha scocciato di piu' dovere comportarmi bene per cinque anni che andare in carcere. Difatti non l'ho fatto, ed ho avuto un altro processo per i blocchi di Comiso, ma per paura di creare un caso che andasse sui giornali i giudici mi hanno assolto per non aver commesso il fatto  malgrado  io avessi  detto di averlo commesso. Stranezze della giustizia italiana!