Sette Criteri per l'Azione Diretta Nonviolenta

* Sette criteri di condotta per l'azione diretta nonviolenta del blocco dei mezzi di trasporto che recano armi che verranno utilizzate per le azioni terroristiche e stragiste di cui consistera' l'annunciata guerra illegale e criminale.
* Scegliamo la nonviolenza per difendere la pace e la vita umana, per difendere la legalita' costituzionale e il diritto internazionale.
*1. A un'azione diretta nonviolenta possono partecipare solo le persone che accettano incondizionatamente di attenersi alle regole della nonviolenza durante tutto lo svolgimento dell'azione diretta nonviolenta stessa (ricordando che, come sempre, la fase piu' difficile e' la conclusione).
*2. Tutti i partecipanti devono saper comunicare parlando con chiarezza, con tranquillita', con rispetto per tutti, e senza mai offendere nessuno.
*3. Tutti i partecipanti devono conoscere perfettamente senso e fini dell'azione diretta nonviolenta cui prendono parte, nel caso specifico del blocco del trasporto di armamenti destinati alla guerra cio' significa fare rigorosamente nonviolenta e concretamente efficace:
- per impedire la guerra, le stragi, le devastazioni; cioe' per salvare delle vite umane, come e' diritto e dovere di ogni essere umano;
- per rispettare ed inverare con il proprio impegno personale la legalita' costituzionale e il diritto internazionale che proibiscono questa guerra.
*4. Tutti i partecipanti devono conoscere perfettamente anche le possibili conseguenze personali della partecipazione all'azione diretta nonviolenta cui prendono parte, nel caso specifico del blocco del trasporto di armamenti destinati alla guerra cio' vale a dire essere consapevoli che ogni singolo partecipante puo' andare incontro alla possibilita' di denuncia, di fermo e di arresto, di procedimento penale e di condanna a sanzione sia pecuniaria che detentiva. Queste possibilita' vanno seriamente esaminate prima di prendere parte all'azione diretta nonviolenta; una volta decisisi a partecipare e se esse
si verificassero si ha il dovere di accettare pacificamente e onestamente tali conseguenze, e ad esse nessuno deve cercare di sottrarsi. Tra le imputazioni possibili vi sono l'interruzione di pubblico servizio, l'attentato alla sicurezza dei trasporti, l'istigazione a delinquere (questo stesso testo puo' essere considerato istigazione a delinquere), con l'aggravante del concorso essendo in piu' persone a compiere l'azione diretta nonviolenta.
Tutti i partecipanti devono essere muniti di documenti di identita' e devono esibirli su richiesta delle forze dell'ordine (non farlo e' reato); tutti i partecipanti hanno il dovere di non provocare danni alle persone, all'ambiente o ai beni; tutti i partecipanti devono avere un atteggiamento di massimo rispetto nei confronti di tutte le persone e soprattutto nei confronti delle forze dell'ordine.
Tutti i partecipanti devono saper spiegare le ragioni dell'iniziativa nonviolenta e chiarire che la propria condotta sara' comunque rigorosamente nonviolenta; e poiche' si occuperanno le aree di transito die mezzi di trasporto con il proprio corpo, qualora si venga spostati di peso non si deve in alcun modo ne' opporre resistenza, ne' lanciare offese ne' minacce: e' bene continuare a parlare serenamente e rispettosamente anche con le persone che materialmente sposteranno i partecipanti, rassicurandoli che la nostra azione non e' affatto contro di loro e non intendiamo in alcun modo ne' offenderli ne' far loro del male, e che anzi l'azione diretta nonviolenta e' eseguita per difendere la legalita' costituzionale che e' stata violata da chi illegalmente e criminalmente ha promosso o sta favoreggiando la guerra in preparazione.
*5. Tutti devono rispettare i seguenti principi della nonviolenza:
- non fare del male a nessuno: se una sola persona tra i partecipanti all'azione diretta nonviolenta dice o fa delle stupidaggini, o una sola persona per responsabilita' dei partecipanti all'azione diretta nonviolenta si fa male, l'azione diretta nonviolenta e' irrimediabilmente e totalmente fallita, e deve essere immediatamente sospesa;
- spiegare a tutti (amici, autorita', interlocutori, interpositori, eventuali oppositori) cosa si intende fare, e che l'azione diretta nonviolenta non e' rivolta contro qualcuno, ma contro la violenza (in questo caso lo scopo e' fermare la guerra, cercar di impedire che avvengano altre stragi ed atrocita', salvare delle vite umane, difendere la legalita' costituzionale e il diritto internazionale);
- dire sempre e solo la verita';
- fare solo le cose decise prima insieme con il metodo del consenso ed annunciate pubblicamente (cioe' a tutti note e da tutti condivise); nessuno deve prendere iniziative personali di nessun genere; la nonviolenza richiede lealta' e disciplina;
- assumersi pienamente la responsabilita' delle proprie azioni e quindi subire anche le conseguenze che ne derivano;
- mantenere una condotta nonviolenta anche di fronte all'eventuale violenz altrui.
*6. Occorre chiarire che chi non accetta queste regole non puo' partecipare all'azione diretta nonviolenta, poiche' sarebbe di pericolo per se', per gli altri e per la riuscita dell'iniziativa che e' e deve essere rigorosamente nonviolenta.
*7. E' bene che chi promuove azioni dirette nonviolente fornisca a tutti i partecipanti per iscritto le regole di condotta condivise, e meglio ancora sarebbe se esse venissero discusse e definite tra tutti i partecipanti col metodo del consenso.

Questo testo puo' essere un canovaccio utilizzabile a tal fine: se condiviso puo' essere riprodotto in volantini e cartelloni.
E' inoltre bene che le regole di condotta condivise dai partecipanti all'azione diretta nonviolenta vengano fatte conoscere anche alle forze dell'ordine, alle varie autorita' ed a tutte le altre persone che si trovassero nel luogo in cui si svolge l'azione diretta nonviolenta dandone una copia scritta ad ogni persona presente, oltre che a tutti i mezzi d'informazione.

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