La Lotta Nonviolenta di Aung San Suu Kyi
di Paola Zampini

Tratto da La Nonviolenza e' in Cammino

Dalla newsletter "News. Attualita`sulla Birmania" del 21 marzo 2007
dell'Euro-Burma Office (struttura di solidarieta' a sostegno del movimento
per la democrazia in Myanmar, gia' Birmania; per contatti: Euro-Burma
Office, Square Gutenberg 11/2, 1000 Bruxelles, Belgium, tel. 3222800691 -
3222802452, fax: 3222800310, e-mail: burma@euro-burma.be) riprendiamo il seguente stralcio di un piu' ampio articolo. Paola Zampini e' giornalista.

Aung San Suu Kyi , figlia di Aung San (il leader indipendentista birmano
assassinato a 32 anni), e' la leader nonviolenta del movimento democratico
in Myanmar (Birmania) ed ha subito - e subisce tuttora - durissime
persecuzioni da parte della dittatura militare; nel 1991 le e' stato
conferito il premio Nobel per la pace. Opere di Aung San Suu Kyi: Libera
dalla paura, Sperling & Kupfer, Milano 1996, 1998


"Tu prepari i bagagli per un luogo dove nessuno di noi e' mai stato/ un
luogo che e' stato creduto di essere visto/ Tu puoi volarci lontano/ un
uccello canta in una gabbia aperta/ che volera' solo, volera' solo per la
liberta'/ Vai avanti, vai avanti": recita' cosi' la canzone degli U2 "Walk
on" dedicata a Aung San Suu Kyi, dissidente birmana, premio Nobel per la
pace nel '91, da anni simbolo di lotta nonviolenta per la democrazia e i
diritti umani.
La gabbia aperta di Aung San Suu Kyi e' la sua casa dove continua a vivere
agli arresti domiciliari, a singhiozzo, da circa 18 anni, con gravi problemi
di salute e nonostante le forti pressioni internazionali rivolte alle
autorita' del Myanmar (attuale nome della Birmania) per la revoca
dell'arresto.
*
Aung San Suu Kyi lascia l'Inghilterra per tornare in Birmania nel 1988 per
assistere la madre malata proprio quando nel suo paese s'instaura il regime
militare. Gandhiana convinta, si impone sulla scena nazionale
contrapponendosi come leader di un movimento nonviolento alla dittatura
instaurata dallo Slorc (Consiglio di Stato per la restaurazione della legge
e dell'ordine). Fonda la Lega nazionale per la democrazia che ottiene l'80%
dei seggi alle elezioni legislative del '90. Risultati mai riconosciuti
dalla giunta militare al potere. Nell'89 la Lega nazionale per la democrazia
organizza diverse manifestazioni pubbliche contro il partito unico sfidando
la legge che proibisce "gli assembramenti politici". Nello stesso anno Aung
San Suu Kyi finisce agli arresti domiciliari con la concessione che se
avesse voluto abbandonare il paese, avrebbe potuto farlo. Ma Aung San Suu
Kyi non accetta questa proposta del regime. Non lascera' piu' il suo paese,
neanche quando nel '99 in Inghilterra muore, dopo una malattia, il marito,
lo studioso di cultura tibetana Micheal Aris. Neppure ai suoi figli viene
concesso di farle visita.
*
E' in uscita in italia un suo libro, Lettere dalla mia Birmania, che
raccoglie articoli scritti per un giornale giapponese tra il '95 e il '96
quando le furono revocati gli arresti domiciliari e pote' comunicare senza
troppi filtri. Tra i suoi interventi pubblici forse quello piu' commovente
e' proprio del 1995, dopo sei anni di arresti domiciliari.
"Per quanto ne sappia, nessuna guerra e' mai stata iniziata dalle donne. Ma
le donne e i bambini sono quelli che soffrono di piu' nelle situazioni di
conflitto" disse Aung San Suu Kyi parlando a un congresso mondiale delle
donne a Pechino, in Cina. Non era presente nella sala ma la sua voce calma e
pacata arrivava da un video...

TOP