Biografia Breve

Dal sito www.tizianoterzani.com riprendiamo la seguente breve biografia basata su date e luoghi ricavati dai libri di Tiziano Terzani e Angela Staude: "1938. Tiziano Terzani nasce il 14 settembre del 1938 a Monticelli, quartiere di Firenze. A 17 anni conosce quella che poi diventera' sua moglie, Angela Staude (nata nel 1939 a Firenze da genitori tedeschi, padre pittore e madre architetto). 1962. Si laurea con lode in Giurisprudenza presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, frequentata grazie a una borsa di studio. 1965. Mette piede per la prima volta in Asia, quando viene inviato in Giappone dall'Olivetti per tenere alcuni corsi aziendali. 1969. Consegue un Master in Affari Internazionali alla Columbia University di New York, seguendo corsi di storia e lingua cinese. Nell'agosto dello stesso anno nasce il primo figlio, Folco. Ansioso di partire per l'Asia, rinuncia alle richieste di grandi quotidiani come "il Giorno" e "The Guardian", accettando invece un contratto del "Der Spiegel": diventa cosi' corrispondente dall'Asia per il settimanale tedesco. Lo sara' per 30 anni. 1971. A marzo nasce la secondogenita, Saskia. 1973. Pubblica "Pelle di Leopardo" dedicato alla guerra in Vietnam. 1975. E' tra i pochi giornalisti al mondo a rimanere a Saigon e assiste alla presa di potere da parte dei comunisti. Da questa esperienza nascera' "Giai Phong! La liberazione di Saigon" (1976). Il libro viene tradotto in varie lingue e selezionato in America come "Book of the Month". 1979. Dopo quattro anni passati ad Hong Kong, si trasferisce, sempre con la famiglia, a Pechino. Fra i primi corrispondenti a tornare a Phnom Penh dopo l'intervento vietnamita in Cambogia, racconta il suo viaggio in "Holocaust in Kambodscha" (1981). 1984. Il lungo soggiorno in Cina si conclude a febbraio con l'arresto per "attivita' controrivoluzionarie" e successiva espulsione. L'intensa esperienza cinese, con il suo drammatico epilogo, da' origine a "La porta proibita" (1985), pubblicato contemporaneamente in Italia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. 1985. Risiede ad Hong Kong per tutto l'anno, poi si trasferisce a Tokyo dove rimane fino al 1990, quindi a Bangkok. 1991. In agosto, mentre si trova in Siberia con una spedizione sovietico-cinese, apprende la notizia del golpe anti-Gorbacev e decide di raggiungere Mosca. Il lungo viaggio diventera' "Buonanotte, Signor Lenin" (1992), uscito anche in Germania e Gran Bretagna, che rappresenta una fondamentale testimonianza in presa diretta del crollo dell'impero sovietico. Il libro viene selezionato per il "Thomas Cook Award", il premio inglese per la letteratura di viaggio. Collabora nel frattempo, gia' dalla meta' degli anni ottanta, con diversi quotidiani e riviste italiane ("Corriere della Sera", "la Repubblica", "L'Espresso", "Alisei") e con la radio e tv svizzera in lingua italiana insieme a Leandro Manfrini. 1994. Si stabilisce in India con la moglie Angela Staude, scrittrice, e i due figli. 1995. Il capolavoro "Un indovino mi disse" (1995) e' la cronaca di un anno vissuto come corrispondente dall'Asia senza mai prendere aerei: il libro ottiene un notevole successo di critica e di pubblico. 1997. Al ritorno da Calcutta Terzani avverte i primi sintomi che porteranno alla diagnosi di cancro. A Orvieto gli viene conferito il prestigioso "Premio Luigi Barzini all'inviato speciale". 1998. La sua esperienza lo accredita a livello internazionale tra i massimi conoscitori del continente asiatico e infatti in questo anno pubblica "In Asia" dove descrive le multiformi realta' storiche, culturali ed economiche del continente. Un libro a meta' tra reportage e racconto autobiografico. 2001. Pochi mesi dopo gli attentati dell'11 settembre e dell'attacco militare degli Stati Uniti in Afghanistan, interviene nel dibattito sul terrorismo pubblicando "Lettere contro la guerra" (prima edizione, marzo 2002), dedicate al nipote Novalis. Il libro per i suoi contenuti decisamente forti, ma onesti, viene rifiutato da tutti gli editori di lingua anglosassone. Significativa, anche se non molto conosciuta, la protesta dell'Ambasciata americana a Roma, che sottolinea la gravita' di alcuni passaggi del libro. Comunque sia, per contrastare questa "censura", Terzani paga di tasca propria la traduzione del libro e la rende disponibile gratuitamente su internet, dimostrando cosi' la liberta' assoluta delle proprie opinioni. Curiosamente proprio in India comincia a girare una copia "pirata", in inglese: Terzani stesso raccontera' divertito questo episodio, a riprova di come la censura non possa nulla contro la liberta' di sapere, ribadendo una volta per tutte come "i fatti siano un velo dietro cui si nascondono le verita'". E la sete di verita' - in un mondo in piena guerra - e' legittimamente tanta. 2002. Inizia il "pellegrinaggio di pace" attraverso scuole e incontri pubblici appoggiando la causa di Emergency "Fuori l'Italia dalla guerra" insieme a Gino Strada. Questo impegno civile viene documentato in due modi. Il primo e' raccolto in un volume di Federica Morrone dal titolo "Regaliamoci la pace". Una lunga conversazione con Tiziano Terzani con allegati quindici contributi per una cultura di pace tra cui spiccano il Nobel Dario Fo, Gianni Mina', Vauro, Alda Merini, Margherita Hack, padre Zanotelli, Giulietto Chiesa ecc. (prima edizione, novembre 2002). Il secondo documento dell'impegno civile di Terzani e' raccolto invece in un filmato che esce un mese piu' tardi con la nuova edizione di "Lettere contro la guerra". La vhs "Tiziano Terzani - Il kamikaze della pace" e' un film-documento di circa un'ora realizzato dalla Radiotelevisione Svizzera in lingua italiana che vede la partecipazione di Jovanotti. Qui Terzani parla della sua vita, ma anche dell'attualita' della guerra e dei valori di pace e civilta' che l'umanita' sta calpestando senza remore. 2004. Nel marzo 2004 pubblica "Un altro giro di giostra - Viaggio nel male e nel bene del nostro tempo" dove parla di se', della sua malattia e di come "vede il mondo". Il 19 aprile 2004 rilascia un'ultima intervista radiofonica alla storica emittente fiorentina "Controradio". Il 27 e 28 maggio rilascia al regista
milanese Mario Zanot una lunga intervista filmata che diventera' poi un film: "Anam, il senzanome". Quattro mesi dopo (il 28 luglio), proprio mentre tutte le sue opere vengono ristampate in edizione economica, si spegne nella sua casa all'Orsigna, piccolo borgo sull'Appennino pistoiese. Ma prima di "lasciare il suo corpo", raccoglie i suoi pensieri in un lungo dialogo-diario con il figlio Folco che uscira' nella primavera del 2006"]


TOP