Duemila Morti: Non Uno di Piu'
di Cindy Sheehan

Tratto da La Nonviolenza e’ in Cammino

[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59@libero.it) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente intervento di Cindy Sheehan. Cindy Sheehan ha perso il figlio Casey in Iraq; per tutto il mese di agosto e' stata accampata a Crawford, fuori dal ranch in cui George Bush stava trascorrendo le vacanze, con l'intenzione di parlargli per chiedergli conto della morte di suo figlio. Intorno alla sua figura e alla sua testimonianza si e' risvegliato negli Stati Uniti un ampio movimento contro la guerra]


"La disobbedienza civile diventa un dovere sacro, quando lo stato diventa illegale e corrotto" (Mahatma Gandhi).

Sfortunatamente, il duemillesimo americano morto in Iraq e' arrivato fin troppo presto (1). In aggiunta alle giovani vite perdute in Iraq, 246 dei nostri uomini e donne sono stati uccisi in Afghanistan. La guerra e le nostre truppe laggiu' ottengono, se possibile, ancora meno attenzione di quelle in Iraq.
Io sono a Washington, ora, con una coalizione di gruppi pacifisti ed attivisti locali. Terremo veglie davanti alla Casa Bianca per il resto della settimana, da mezzogiorno alle otto di sera. Ogni giorno distribuiremo braccialetti neri di stoffa, e faremo scrivere su di essi, ad ogni persona che li prendera', il nome di un soldato "ucciso in azione" ed il suo numero. Ogni braccialetto simboleggia anche 50 innocenti iracheni uccisi. Ogni giorno, alle 18, terremo un "die in", ovvero chiederemo alle persone presenti di sdraiarsi a terra e rappresentare un soldato morto. A quel punto, la polizia presente ci dara' tre avvisi prima di arrestarci. Noi non chiediamo a nessuno di lasciarsi arrestare: questa e' una decisione del tutto personale. Io ho pianificato di non alzarmi da terra, il giorno dopo il duemillesimo soldato ucciso. Potrebbero arrestarmi (2). Poi, quando mi lasceranno andare, tornero' li' e mi sdraiero' di nuovo. Noi in America abbiamo permesso a questa amministrazione criminale di cavarsela con gli omicidi per troppo tempo. Ora basta. E' tempo di cominciare a praticare la disobbedienza civile nonviolenta su larga scala. Martedi' 25 ottobre digiuneremo per tutto il tempo della veglia, in solidarieta' con gli iracheni e gli americani che soffrono durezze ogni giorno. Chiediamo all'America di digiunare in solidarieta' con noi. Mercoledi' 26 ottobre, alle 10,30 del mattino, ci recheremo al cimitero di Arlington per deporre una corona sulla tomba del Milite Ignoto. Poi torneremo alla Casa Bianca per la nostra veglia. Giovedi' 27 ottobre, sempre alle 10,30, consegneremo una corona e biglietti di solidarieta' all'ambasciata irachena. Chiediamo alle persone che si uniscono alla nostra veglia nel Lafayette Park di portare biglietti scritti da loro stesse. Poi torneremo alla Casa Bianca per la nostra veglia. Venerdi' 28 ottobre, sempre alle 10,30, consegneremo fiori e biglietti d'auguri all'ospedale "Walter Reed". Poi torneremo alla Casa Bianca per la nostra veglia. Domani chiedero' ancora al presidente Bush di rispondere alla mia domanda: "Per quale nobile causa?" Non ce n'e' nessuna. I nostri figli e il popolo iracheno stanno morendo e soffrendo senza causa alcuna, se si eccettuano il potere ed i criminali avidi di denaro. I numeri sono scioccanti. Nei 32 mesi dell'Iraq sono stati uccisi in azione piu' soldati statunitensi che nei quattro primi anni del Vietnam. Questo non e' un altro Vietnam, gente. Questo e' peggio. Non possiamo permettere alle persone che dirigono il nostro paese di continuare a dirigerlo verso una tomba. E' venuto il momento di esercitare il nostro sacro dovere come esseri umani. Vediamo di diventare pacificamente radicali.
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Note
1. Si tratta del Sergente George T. Alexander Jr., 34 anni di Killeen, Texas. E' morto a causa delle ferite riportare il 17 ottobre 2005 (ndt).
2. Decisa a farsi arrestare con Cindy Sheehan c'e' Ann Wright, una dei tre diplomatici del Dipartimento di Stato ad aver rassegnato le dimissioni per protesta contro la guerra in Iraq. (ndt).

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