Boris Vian e la Schiuma dei giorni
di Daniel Pennac

Vian appartiene alla mia giovinezza; ho letto La schiuma dei giorni quando avevo vent'anni. Mi sembrò di aver incontrato un amico molto originale, un po' pazzo.
È una storia terribile, e quando la lessi mi sembrò stupefacente che uno scrittore riuscisse a utilizzare così bene la poesia e la leggerezza del meraviglioso per raccontare una vicenda assolutamente tragica.
Di solito si è colpiti dalla gratuità e dalla libertà della sua scrittura, che introduce nella prosa l'universo della poesia. Per i miei studenti, Vian è uno con una bella faccia tosta che non esita a prendersi certe libertà con la lingua della letteratura. Lo considerano come un tipo della loro età che rifiuta di piegarsi alla disciplina del tema in classe. La scuola li ha sempre abituati alla razionalità, all'ordine, alla precisione: Vian manda all'aria queste abitudini, e propone un universo del tutto differente, pieno di follia e di poesia, di disordine e di sorprese. In questo romanzo compaiono le passioni del suo autore: il jazz, la buona cucina, ma anche l'amore, la follia della vita, la cultura. Un libro così volontariamente poetico e fantastico è fatto di un atipico diario personale, come se lo scrittore avesse raccontato la sua vita attraverso questa storia sorprendente. Questo non è un piccolo romanzo rosa o un libretto particolarmente ingenuo o divertente: Vian vi esprime la sua volontà di andare contro corrente attraverso l'opposizione tra gli affetti e la costrizione del sociale, innanzi tutto il lavoro; d'altra parte, negli anni Sessanta non esisteva lo spettro della disoccupazione, e si inneggiava alla liberazione del lavoro, cosa che oggi non avrebbe senso.

Vian indirizza la sua polemica anche contro i diktat culturali e le scuole letterarie, in particolare verso l'esistenzialismo, allora imperante: quando si ama una Chloe con una ninfea nel polmone, ogni imposizione estetico-morale diventa insopportabile. Ciò non significa che egli non fosse un uomo di cultura attento alla società del suo tempo, ed era meno indifferente al successo di quanto si creda, come confermano diversi aneddoti, ma nei suoi testi prevale sempre la resistenza contro la corruzione del sociale e dei suoi doveri, compresi quelli ufficiali della letteratura.
La schiuma dei giorni è ormai considerato un classico, si legge nelle scuole, ma questo non implica necessariamente che perda la sua carica sovversiva sul piano poetico, culturale e ideologico.
I libri sono sempre delle bombe a scoppio ritardato. Naturalmente, si può decidere che un dato libro è sovversivo un certo anno, e allora tutti staranno attenti. Ma poi il libro prosegue la sua vita e non sappiamo quali lettori incontrerà né come verrà letto. Quindi la sua carica esplosiva può essere riattivata molti anni dopo. È questo il bello della letteratura, non si può legiferare sulla sua influenza, giacché non si è mai certi di nulla. Nessuno può dire in coscienza quali effetti un romanzo abbia avuto su di sé, sui propri comportamenti e sentimenti. I libri cambiano la nostra vita, solo che non sappiamo né come né quando. E ciò vale soprattutto per un romanzo come La schiuma dei giorni.

  

top