La schiuma dei giorni è il capolavoro di un genio ventisettenne: Boris Vian.

Romanzo dolce e pirotecnico, surreale fiaba d’amore e feroce denuncia del conformismo, piena di invenzioni che fanno ridere e piangere.

Colin è un giovane parigino ricco e annoiato.

Passa il tempo dedicandosi a ricette inverosimili, strimpellando bizzarri strumenti di sua invenzione, bighellonando con Chick – il suo migliore amico – un ingegnere spiantato e sperperone che ha uno strano pallino: collezionare le opere di Jean-Sol Partre.

Po, nella vita del signorino entra, in modo esplosivo, l’amore. L’incontro con la bella Chloé è un colpo di fulmine: decidono di sposarsi nel giro di pochi giorni.

Per la cerimonia nuziale, Colin non bada a spese: ingaggia un Arcivettovo, settantatré musicisti, quattordici Figli della Fede e due pederasti d’onore. Nella chiesa, ridipinta di fresco a strisce gialle e viola, entrano anche le nuvole, profumate di coriandolo e di erbe di montagna.

Gli sposini si imbarcano in un lungo e stralunato viaggio di nozze nel Sud della Francia, scortati dal cuoco di Colin, Nicolas.

Al ritorno dal viaggio, Chloé si ammala. Nei suoi polmoni si annida un male terribile, fatica a respirare. Mentre il tempo va sempre più veloce, e l’appartamento dove vivono, inizialmente di dimensioni faraoniche, si fa sempre più stretto…

«"Hai voglia di prendere un aperitivo?" chiese colin. "ho finito di costruire il mio pianocoktail, tu potresti sperimentarlo".
"ma dai, e funziona?" domandò chick.   "perfettamente. E' stato duro riuscire a metterlo a punto, ma alla fine il risultato è molto superiore alle mie aspettative. Partendo dalla black and tan fantasy, sono riuscito a ottenere una miscela davvero sbalorditiva".   Si può sapere che metodo hai usato?"    "a ogni nota" spiegò colin "faccio corrispondere un alcolico forte, un liquore oppure una spezia. Il pedale del forte corrisponde a un uovo sbattuto e quello del piano al ghiaccio. Per avere il seltz, bisogna fare un trillo su un registro acuto. Le quantità sono direttamente proporzionali alla durata: alla semibiscroma equivale un sedicesimo di parte, alla semiminima una parte, alla semibreve quattro parti. Quando si suona un motivo lento, subito entra in azione un sistema di registri, in modo che non venga aumentata la dose - altrimenti ne verrebbe fuori un cocktail troppo abbondante - ma il tasso alcolico. Inoltre è possibile, sempre che se ne abbia voglia, far variare il valore dell'unità a seconda della durata del motivo, per esempio riducendola ad un centesimo, in modo da ottenere una bevanda che, per mezzo di una regolazione laterale, tenga conto di tutte le armonie"».

“Dal cielo si stava abbassando una nuvoletta rosa, e si avvicinava sempre di più.

‘Io vado, eh!’ propose la nuvola.

‘Vai’ disse Colin.

La nuvola li avvolse. Là dentro faceva caldo e c’era un odore di zucchero alla cannella.”

“Gli angoli della stanza si modificavano e si arrotondavano sotto l’effetto della musica. Ora Colin e Chloé riposavano al centro di una sfera.

‘Che cos’era?’ domandò Chloé.

‘Era The Mood To Be Wooed’ disse Colin.”

“‘Lei ha qualcosa ai polmoni. Più esattamente, qualche cosa nel polmone. Speravo che fosse…’

‘Ha una ninfea?’ domandò Nicolas incredulo.

‘Al polmone destro’ disse Colin.”

“L’essenziale, nella vita, è dare giudizi a priori su tutto. In effetti, sembra che le masse stiano sempre dalla parte del torto, e che gli individui abbiano sempre ragione. Bisogna tuttavia stare attenti a non dedurre nessuna regola di condotta da questa constatazione: certe regole non hanno bisogno di essere formulate per essere eseguite.”

“‘Se la gente avesse il tempo per costruire delle macchine, poi non avrebbe più bisogno di far niente. Quello che voglio dire, insomma, è che si lavora per vivere invece di lavorare per costruire delle macchine che permetterebbero di vivere senza lavorare’.”

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