Consiglio Direttivo Nazionale

Domenica 14 ottobre 2007 dalle 11:00 alle 18:00 presso la sede Cisl

Emilia-Romagna in via Milazzo n. 16 a Bologna

con il seguente odg:



1) discussione allargata per stilare un documento su “quale strategia della

nonviolenza nel momento attuale” da proporre al “movimento pacifista” come

elemento di riflessione-dialogo-discussione;

2) tavolo governativo: progetto Medio Oriente, progetto di legge sui CCP

(documento prof. Papisca);

3) varie ed eventuali.





PRESENTI:

1) Alberto L'Abate Direttivo IPRI-Presidente

2) Di Domenico Michele direttivo Ipri-Reteccp su delega di R. Barbiero per ALONE

3) Nanni Salio direttivo IPRI-Reteccp

4) Carla Biavati direttivo IPRI-Reteccp

5) Silvano Tartarini coordinatore segreteria

6) Guido Gabelli uditore

7) Fabiana Bruschi uditore

ASSENTI:

sono assenti giustificati i seguenti membri del Direttivo:

Il rappresentante del MN ( dopo le dimissioni di Giulia Allegrini deve ancora essere nominato); padre Angelo Cavagna del Gavci

e Giovanni Ciavarella del MIR.



Viene nominato il presidente della riunione Nanni Salio e segretario verbalizzatore iSilvano Tartarini





1) DOCUMENTO POLITICO



L'Abate riferisce sul documento che sta preparando in vista anche del Convegno del Movimento Nonviolento all'inizio di novembre

Salio fa una analisi sul rapporto tra attuale movimento e la politica dei partiti e delle istituzionii, necessità di chiarezza.

Tartarini dibattito necessario interno all'IPRI, il nostro progetto è da presentare rispetto a qualsiasi tipo di Governo

Salio non siamo noi ad essere determinanti negli spostamenti relativi alla stabilità del Governo, ma è necessaria precisione e puntualità nella presentazione di critiche.

L'Abate ricorda la richiesta di sanzioni positive (tu appoggi a condizione che....porta un breve elenco delle iniziative dell'attuale Governo rispetto alle politiche per la vendita di armi, appoggio agli interventi armati internazionali, vendita delle armi ecc).

Per Tartarini va bene appoggiare i piccoli passi ma non sposare un governo a priori.

Salio: da considerare i rapporti con il governo, rapporti con i partiti, ritrovarsi su una modalità condivisa per poter fare pressione, riuscire a diffonderlo, lavoro faticoso ma indispensabile.

Tartarini ritiene necessario un documento su questo da fare come Rete anche per chiarire i rapporti con gli attuali contatti (Ferrero, Sentinella).

L’Abate si offre di preparare un documento su questo.

Salio lo accetta come documento da discutere a livello Rete; potrebbero firmarlo quelli del Direttivo che lo condividono. E poi lo dovrebbe diffondere la segreteria.



2) RAPPORTI CON I TAVOLI GOVERNATIVI



L'Abate riferisce sui rapporti intercorsi con il Ministro Ferrero e sulle proposte di A. Sapio

Gabelli riferisce sull’ultimo incontro con il tavolo Sentinella. Dopo la precisazione che i progetti non appartengono all'area cooperazione internazionale, quindi si lavora per fare un progetto per l'Italia (INFOEAS, legge 180 legge nata per la Comunità di S. Egidio) riguardo la formazione..... (L’Abate ricorda che a livello europeo si sta cercando di far passare gli interventi militari come cooperazione.).

Si rilevano alcune resistenze da parte della burocrazia ministeriale a far passare il progetto dei Corpi Civili di Pace, in contrasto con le dichiarazioni della Viceministra sentinella che invece vuole che i progetti passino secondo le indicazioni di legge che lei ha proposto.

Biavati riferisce sulla lettera inviata dal gruppo del tavolo governativo alla Viceministra per sottolineare come i problemi con la burocrazia determinano ostacoli che rallentano e potrebbero impedire i progetti su cui lavoriamo.

Salio riferisce sul convegno di Torino

Biavati informa che, purtroppo, in Europa la cooperazione ha preso le distanze dal rapporto con i CCP, mentre in Italia, da parte di molte ong che operano nella cooperazione, si sottolinea la necessità della mediazione dei conflitti nelle zone di intervento dell’associazionismo per realizzare sinergie e professionalità per costruire pace e differenziare il nostro intervento rispetto all'intervento militare. Nuovo modello di cooperazione e sviluppo in Italia unendo le nostre differenze lavorare insieme. Gruppo di lavoro a BZ sulle relazioni.

Tartarini: d'accordo sul lavoro binario, però ora la cooperazione è autosufficiente, e si muove come tale, mentre noi dobbiamo accelerare sul progetto CCP, se non vogliamo che in un futuro prossimo si generi uno squilibrio non utile e pericoloso.

Biavati: in questo momento la cooperazione italiana si sia rivedendo e noi dobbiamo intervenire e fare proposte

Gabelli: ci sono in Toscana contatti con UCODEP e Cosped progetti in Kosovo, per l'INFOEAS ci vogliono ONG riconosciute. Una recente proposta è creare un tavolo di confronto tra UCODEP, Università di FI, IPRI-Rete e Tavolo Trentino con il Kosovo. Per questo tavolo hanno chiesto un incaricato dell'IPRI.

Si decide di incaricare Gabelli e Biavati.

L’Abate sottolinea come anche all'Università di Firenze il corso di laurea sulla Pace dovrà essere associato alla facoltà di economia anche per le direttive di Mussi. Rapporti con i militari

Biavati: interventi attuali tipo gli americani, sono talmente ai limiti della legalità che è iniziato il lavoro dei mercenari. Il mandato dell'Europa per i militari per ora è diverso. Per queste ragioni, nei nuovi scacchieri anche i militari possono preferire un dialogo con la società civile, elaborare il dialogo senza troppa strumentalizzazione.

Gabelli ricorda che il convegno a BZ e BO sarà aperto e chiuso dalla Sentinella e da Parisi. Ci saranno 4 gruppi di lavoro con coordinatori internazionali: aree tematiche: 1) figura professionale del CCP (volontari, professionisti), 2) possibili azioni, 3) rapporti con altri attori, 4) scenari di intervento ed esperienze accumulate.

Alla fine ci sarà un documento conclusivo che sarà poi presentato a BO nell'ultimo giorno, con intervento di Papisca sulla bozza di legge.. Vengono sottolineati gli appigli legali- giuridici da dare ad un politico per il discorso sicurezza, perchè quando c'è conflitto pesante la cooperazione torna a casa e solo i militari possono intervenire.

Biavati: la partecipazione agli Stati Generali della Cooperazione di Roma 3..11.07 (Sentinelli) anche del coordinamento delle ONG: per l'IPRI partecipano M. C. Biavati e G. Gabelli

Tartarini ritiene necessario approfondire la riflessione del rapporto con i militari. Non negato il rapporto con i militari, ( citato il video di Riyhad) i militari sanno che non possono fare tutto e necessitano continuamente del rapporto con i civili. Nessun problema nel rapporto con i militari se disporremo della nostral'autonomia.

E' diverso il rapporto tra cooperazione e militari e ccp e militari. I militari vogliono “pacificare” con le armi e questo è imporre la pace e non costruire la pace.

Biavati: Militare: Uso della violenza organizzata e statuale per la mitigazione del conflitto (peace-keeping) Civili: uso del dialogo ecc.

Salio: riflessioni attuali: ad es. disponibilità di alcuni ufficiali in pensione al confronto,

un aspetto è con CHI si dialoga, un altro aspetto che COSA possiamo offrire, per es. offrire loro le conoscenze teorico-pratiche di formazione nonviolenta; lo strumento militare si è caratterizzato in maniera differenziata: difesa di interessi economici forti, ruolo repressivo del potere (Cina) presenza di corruzione; alcune posizioni di dialogo possono essere solo di denuncia.

Gabelli: nel documento di Papisca si parla di indipendenza dei ccp.

L’Abate: per la burocrazia ministeriale è inconcepibile inviare dei civili senza i militari. Il problema dell'indipendenza è, quindi, grossissimo.

Biavati: se il militare ha un limite di mandato da rispettare, al contrario dei mercenari, noi ccp siamo trasparenti e con un mandato chiaro rispetto alla società civile del luogo.

Quindi la nostra presenza può essere capita così come può essere possibile rispettare la nostra autonomia, perché noi non siamo il nemico.

Gabelli: i pacifisti non sono controllabili da nessuno, i militari possono vedere i ccp come fonte di informazione, come immagine (forse unica risorsa, contribuendo ad una chiarezza con la società civile del luogo), anche come inutili, ma non li possono controllare.

L’Abate: i militari a livello di immagine si presentano come portatori di dialogo e di costruzione di pace (i militari come interventi di cooperazione internazionale)

Salio: precisare i termini: i militari americani? i militari italiani? Bisogna distinguere inoltre: parà o altri. Su questi interventi di guerra è chiaro il mandato politico, quindi i rapporti con i politici, rapporti con l'imprenditoria. Si potrebbero individuare degli obiettivi minimi, e chiedere: quale professionalità avete come caschi blu? Per fare polizia internazionale manca la professionalità. Articolo di Fisher interessante sui costi dell'intervento militare, molto di più rispetto a quella presentata ufficialmente. Fisher mette in evidenza come l'intervento civile costa molto meno.

Gli argomenti potrebbero esserci, ma manca la capacità di esercitare la pressione.

Tartarini ritiene che il progetto sia ormai maturo e che il giorno in cui i corpi civili di pace si illumineranno finalmente per un risultato positivo, sarà difficile per i militari fermarne il corso.

Gabelli: ritiene necessario mettere in fila gli argomentii: su cosa vogliamo incidere; disegno di legge di Papisca, quando va alla discussione ecc…

Biavati dove siamo deboli, non siamo in grado di fare una valutazione delle nostre capacità e dei nostri interventi, per cui ci presentiamo con dei sensi di fallimento. Dobbiamo tradurre il nostro linguaggio per rendere comprensibile quanto abbiamo fatto non nei termini della valutazione economicista e basta. Bisogna creare una cultura dei nostri interventi in modo diverso dalla logica consumistica.



3) Varie:

Fabiana riferisce sul Convegno di Stilo, mafia e nonviolenza, di cui si sta occupando per conto dell’associazione Berretti Bianchi.

Si decide di dare l’ok dell'IPRI

per l’organizzazione del Convegno

L’”aggiunta” della nonviolenza nella lotta alle mafie

che si terrà a

Stilo (RC) nella primavera 2008.

L’Abate: Bando per il MO contatti non possibili con Bergamaschi

Problemi della segreteria migliorare l'organizzazione e il passaggio delle comunicazione.

Di Domenico fa alcune comunicazioni sulla situazione dei pagamenti delle quote di adesione.

Rapporti con il commercialista, disponibilità della commercialista contattata da Barbiero, Salio verificherà la disponibilità gratuita di un commercialista vicino al S. Regis.

L’Abate: documento del Tavolo per la Pace dopo la marcia Perugia Assisi, dove c'era Papisca.

Gabelli: decreto interministeriale per la istituzionalizzazione del Tavolo sui Servizi Civili di Pace. Tavolo consulta.

La proposta di Papisca è stata pubblicamente presentata alla Viceministra e al tavolo. La proposta pone le basi giuridiche per una successiva proposta di legge di creazione dei servizi civili di pace. In attesa del decreto interministeriale si valuterà i successivi passaggi.

Biavati è entrata a far parte del Comitato Consultivo per la DPN anche perchè ha seguito il tavolo del MAE

L.’Abate: da sottolineare che nel termine “servizio civile di pace” si vede una sovrapposizione con l'attuale servizio civile riducendo il concetto di Corpi Civili di Pace al lavoro dei giovani del servizio civile. Va rivisto il concetto di intervento, e la presa in considerazione della proposta di legge sull’aspettativa dal lavoro già presentata..

Biavati: professionalizzazione della figura, cambiare il sistema, concetto di sicurezza.

L’Abate: propone di fare una verifica su quante regioni hanno leggi sul servizio civile di pace con l'estensione dell'età oltre a quella prevista dalla legge nazionale. Si da mandato per questo a Guido Gabelli.

Avendo esaurito tutti i temi all’ordine del giorno e nessuno chiedendo la parola si chiudono i lavori che sono le ore 16,15.



Il Presidente Il segretario

Nanni salio Silvano Tartarini

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