SI E' APERTO IL CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLE PROSPETTIVE DEL SERVIZIO CIVILE ALL'ESTERO
OGGI ATTESO IL MINISTRO GIOVANARDI

Rimini, 16 dicembre 2003

"Demitizzare i miti, imparare ad essere liberi, la libertà del Cristo che lava i piedi ai poveri, perché solo la verità rende liberi" sono le parole di Monsignor Bregantini nella serata inaugurale del convegno internazionale "Servire la pace, difendere i diritti umani, esperienze europee e prospettive del servizio civile all'estero" che si è aperto ieri al Teatro degli Atti di Rimini.

L'evento, organizzato dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII con la Regione Emilia Romagna e il Comune di Rimini, nella sua prima serata, è stato affollato e ricco di presenze significative: Monsignor Bregatini, Vescovo di Locri-Gerace, lo psichiatra Vittorino Andreoli, le testimonianze di tre Caschi Bianchi (di Caritas, Focsiv, Comunità Papa Giovanni XXIII) dalla Bolivia, Etiopia, Mozambico.
L'appuntamento si è concluso con la danza dei "Farafina Ritmi", che con i loro suoni hanno ripercorso la storia dei liberazione del popolo africano.

Oggi inizio delle sessioni di lavoro del convegno, con una giornata ricca di appuntamenti e nomi di rilievo, tra cui il Ministro Giovanardi, il cui intervento è previsto nel pomeriggio alle 17. Si parlerà di servizio civile, forme di impiego dei giovani all'estero, ruolo delle istituzioni in questo contesto. "Siamo soddisfatti di come è andata l'inaugurazione - ha dichiarato don Oreste Benzi della Comunità Papa Giovanni XXIII - e ci auguriamo che dal dibattito di questi giorni possano davvero nascere proposte e impegni concreti"

Rimini, 17 dicembre 2003

GIOVANARDI AL CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLE PROSPETTIVE DEL SERVIZIO CIVILE ALL'ESTERO

"E' positivo che i giovani sappiano apprezzare le diverse metodologie d'intervento per il raggiungimento e il mantenimento della pace, per il futuro sono molte le possibili opportunità di sviluppo". Sono le parole del Ministro Giovanardi intervenuto oggi a Rimini al convegno internazionale "Servire la pace e difendere i diritti umani" sulle prospettive per il servizio civile all'estero. Ruolo del servizio civile all'estero nel quadro del nuovo Servizio Civile Nazionale, alta richiesta da parte delle ragazze nei progetti di servizio civile competizione tra il servizio militare ed il servizio civile volontario: questi i contenuti del confronto tra il Ministro e Don Oreste Benzi della Comunità Papa Giovanni XXIII. Pur senza scendere mai in polemica, la diversità di approccio al tema tra i due relatori è risultata evidente. Don Benzi, la cui Associazione è impegnata da anni nell'impegno dei ragazzi in servizio civile all'estero in zone di sottosviluppo, crisi umanitaria, conflitto armato, ha chiesto al Ministro la creazione di un corpo di pace e l'istituzione di un ministero della Pace, affidandone la gestione ai giovani. "Gli uomini non hanno bisogno della nostra assistenza ma della loro libertà" ha concluso.
Nel pomeriggio si sono alternate le testimonianze di numerosi ospiti internazionali impegnati in varie modalità di coinvolgimento dei giovani in ambito sociale e di educazione alla Pace. Ciò che è emerso in maniera rilevante è stato l'interesse comune alla ricerca di forme di coordinamento stabile tra le diverse organizzazioni nazionali ed internazionali. Molto significativi gli interventi di Alejandro Duran, membro della Comunità Papa Giovanni Papa Giovanni XXIII e responsabile della Roc (rete cilena per l'obiezione di coscienza) e di Gadi Algazi, obiettore di coscienza israeliano, attivista del movimento "Ta'ayush". "La presenza civile di internazionali nei Territori Occupati è davvero importante, a patto che non sia una scelta individuale ma sia supportata da gruppi organizzati della collettività e dai governi e va strutturata in azioni concrete a supporto delle realtà locali, non limitandosi alla protesta generica" ha dichiarato Algazi.
La Comunità Papa Giovanni XXIII già attiva in Medio Oriente nell'invio di Caschi Bianchi si impegna a coinvolgere sempre più un maggiore numero di volontari in Israele e nei Territori Occupati, non sottovalutando le ragioni di sicurezza addotte dall'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile
nel rigetto del progetto d'impiego dei Caschi Bianchi in Palestina della medesima Associazione.

Rimini, 18 dicembre 2003

SI E' CONLUSO IL CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLE PROSPETTIVE DEL SERVIZIO
CIVILE ALL'ESTERO

Oggi a Rimini sessione conclusiva del convegno "Servire la Pace, difendere i diritti umani", promosso dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII con la Regione Emilia Romagna e il Comune di Rimini e la collaborazione di Caritas Italiana e Focsiv. Al dibattito finale sono intervenuti Roberto Marino, coordinatore Unsc, Licio Palazzini, presidente della Consulta Nazionale del Servizio Civile, Giovanni Grandi, responsabile del Servizio Obiezione di Coscienza e Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, padre Angelo Cavagna, presidente del Gavci.
Grande difficoltà dell'Ufficio nazionale a causa dell'esplosione delle domande di servizio civile (Marino), necessità di maggiori fondi e di inserire in maniera più organica la figura del servizio civile all'estero all'interno delle linee guida previste dai bandi Unsc per la costruzione
dei progetti (Palazzini), necessità di ricerca di forme organizzate per smantellare le strutture che producono guerra (Cavagna), ripensare il concetto di sicurezza e soprattutto stimolare la nascita di partnerships con organismi locali dei paesi dove si opera, evitando di creare strutture nuove (Marelli), irrazionalità e immoralità della guerra e importanza dell'impegno dei Caschi Bianchi, il cui agire concreto, nel quotidiano diventa gesto di profonda testimonianza politica (Perego): queste tra le considerazioni più rilevanti emerse dal dibattito. "L'impegno che da anni mettiamo nel progettare e gestire il servizio civile all'estero è, da parte nostra, una restituzione reale ai paesi del Sud del
mondo, - ha dichiarato Giovanni Grandi - non è un mero invio di persone, tutti dobbiamo sentirci coinvolti e assumercene le responsabilità, la delega qui non è possibile. Come enti vogliamo continuare ad operare all'interno della legge sul servizio civile perché questa legge ci appartiene".

E' stata inoltre presentata un'anticipazione della ricerca "Casco Bianco difensore dei diritti umani", realizzata dall'Associazione Diritti Umani Sviluppo Umano dell'Università di Padova su commissione della Comunità Papa Giovanni XXIII, finanziata dalla Provincia di Rimini.

Grande soddisfazione degli organizzatori per i contenuti emersi durante i due giorni di lavori. Importante soprattutto il rafforzamento dei legami e la condivisione degli obiettivi, anche all'interno di modalità di azione differenti, tra gli enti della Rete Caschi Bianchi (Caritas, Focsiv, Comunità Papa Giovanni, Gavci). Altro elemento da sottolineare è che si tratta del primo convegno i cui Istituzioni ed Enti di servizio civile portano avanti una riflessione comune su questo tema.

Info:
caschibianchi@apg23.org

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