Istituto italiano di ricerche per la pace
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Lettera Aperta
al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi

Il 2 giugno di questo anno la ricorrenza della nascita della Repubblica Italiana è stata festeggiata, con la Sua attiva partecipazione, con una sfilata delle Forse Armate.
Come organizzazioni che si occupano, da anni, di difesa nonarmata e nonviolenta, di prevenzione dei conflitti armati e della loro risoluzione con mezzi pacifici e nonviolenti ci è molto dispiaciuto che sia stato scelto di ricorrere a questo tipo di festeggiamento.
Infatti, secondo la nostra Costituzione, la Repubblica Italiana non è fondata sulle “Forze Armate”, ma sul “lavoro” (art.1 ) e sulla “Pace” (art. 11). Per questo avremmo preferito che a sfilare fossero le forze del lavoro e le organizzazioni della società civile che si adoperano a dar vita ad una Italia di Pace, di solidarietà, e di apertura verso un mondo che sta diventando sempre più “uno”.
Ma ci è dispiaciuto ancora di più sapere che le due volontarie del servizio civile che hanno avuto il coraggio di esporre, durante la manifestazione, la bandiera arcobaleno della pace, siano state addirittura sconfessate e considerate “maleducate” dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile, che avrebbe dovuto, al contrario, difendere e validare il loro gesto. L’U.N.S.C è nato infatti per portare avanti un servizio civile, prima come alternativa a quello militare (con gli obiettori di coscienza), ora come lavoro di solidarietà sociale che ha anche il compito, riconosciuto da una recente sentenza della Corte Costituzionale ( 228/2004 del 16-07-04), di “difesa civile nonarmata e nonviolenta” (art.1 del documento di costituzione del Comitato di consulenza per la Difesa Civile Non Armata e NonViolenta –CDCNANV-) del nostro paese.
Per questo, in ottemperanza ai dettati della nostra Costituzione, siamo solidali con le due ragazze “rimproverate ufficialmente”e ci auguriamo che nei prossimi anni la nascita della nostra Repubblica non sia festeggiata con una parata delle forze armate (come avviene già, con maggiori, anche se discutibili, motivazioni, il 4 Novembre) ma di tutto il mondo del lavoro e di tutte le organizzazioni della società civile, che, operano, giorno per giorno, per la costruzione di una società, quella italiana, aperta, civile, solidale e pacifica.
Egregio Signor Presidente, abbiamo molto apprezzato la Sua difesa della laicità dello Stato, ribadita anche recentemente nell’incontro con il Pontefice della Chiesa Cattolica, ma vorremmo che si facesse garante anche della difesa della “pacificità” del nostro Stato di fronte alle pretese dei militari di essere gli unici difensori della pace.
Nel contempo stigmatizziamo la Sua proposta di abolizione dell’embargo alla vendita di armi ad un paese “dittatoriale” come la Cina espressa nel suo ultimo viaggio a Pechino con il Ministro degli Esteri.
E’ infatti sempre più chiaro che la guerra, invece che risolvere i conflitti armati li alimenta, la nonviolenza, al contrario, con il progetto costruttivo che ad essa è strettamente collegato, è lo strumento più valido come ha dimostrato nel crollo dell’apartheid in Sud Africa, e delle dittature fasciste nelle Filippine e quelle comuniste nell’Europa dell’Est, per dar vita a società più pacifiche e democratiche.
La pace non la si difende infatti con le armi, come la cultura militarista ancora dominante cerca di far credere, ma dando vita ad una società più giusta, più umana, più aperta i problemi del mondo (vedi fame e malattie come l’Aids), più preparata a prevedere e prevenire i conflitti armati, ed a risolverli con gli strumenti della nonviolenza, di cui tutti parlano, ma che pochi praticano.
Nella speranza che questa lettera possa servire per lo meno a far capire che è necessario cominciare a pensare ad altre strade, oltre,e per noi anche invece, di quelle militari, per lottare per la pace, Le inviamo i nostri più fervidi auguri per la continuazione del Suo lavoro.


Per le Segreterie congiunte dell’IPRI e dei Corpi Civili di Pace

Alberto L’Abate

Maria Carla Biavati

Giovanni Salio

Silvano Tartarini


Torino 29 giugno 2005


Associazioni aderenti alla Rete ccp:

Associazione per la Pace, Berretti Bianchi Onlus, Casa Pace- Milano.
Centro Studi Difesa Civile, Centro Studi Sereno Regis , G.A.V.C.I.,
Coordinamento Obiettori Forlivese, Pax Christi (Tavernuzze-Firenze
Movimento Internazionale della Riconciliazione, Movimento Nonviolento,
Operazione Colomba-Associazione Papa Giovanni XXIII,
Peace Brigade International ( PBI-Italia),Servizio Civile Internazionale
Rete Lilliput - Nodo di Bologna, Società Italiana di Scienze Psicosociali per la pace

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