Presentazione della rete CCP scritta per la conferenza di ENCPS
a Dunblan Scozia
di Carla Biavati

Cari Amici,
lo scorso anno, quando presenziammo al meeting di ENCPS a Gratz, eravamo una piccola Associazione del nord Italia, i Berretti Bianchi che insieme al Centro Studi Difesa Civile di Roma cercava di coordinanrsi a molte altre associazioni italiane, per dare consistenza e visibilità al lavoro già fatto dalle nostre associazioni in molte parti del mondo per prevenire proteggere e riconciliare le popolazioni coinvolte dai conflitti nei Balcani, in Cecenia e Inguscezia, in Palestina, in Iraq, in Africa e in Chiapas).

Allora percepimmo chiaramente la necessità di specializzare, coordinare, rendere continuativa e riconosciuta la nostra azione civile per la soluzione dei conflitti che hanno e stanno devastando il mondo. Volevamo acquisire e condividere esperienze, capacità e professionalità, senza perdere la nostra indipendenza dai progetti istituzionali e governativi (pur mantenendo con loro una costante e monitorata collaborazione laddove possibile).

Per la stessa ragione ci siamo anche iscritti a Nonviolent Peaceforce augurandoci che il loro lavoro di rete internazionale approdasse presto a un coordinamento mondiale. Dopo il Forum di Bologna è partito il progetto di creare una Rete Nazionale dei Corpi Civili di Pace e oggi quella Rete rappresenta quattordici associazioni.

Seguendo i lavori della Segreteria del Gruppo Verde al Parlamento Europeo, soprattutto con Paolo Bergamaschi con cui collaboriamo, abbiamo sentito il bisogno di inserirci in un più ampio impegno istituzionale già avviato dal Parlamento Europeo per la costituzione dei Corpi Civili di Pace Europei. In questo senso abbiamo raccolto in un Dossier (Verso I Corpi Civili di Pace, per una politica europea non armata) alcuni degli interventi del dibattito in corso in Italia e all’estero.

Abbiamo anche aperto una collaborazione con un progetto politico di base della Rete Lilliput (altro grande coordinamento di associazioni nonviolente italiane) denominato Gruppi di Azione Nonviolenta (GAN) per il monitoraggio capillare sul nostro territorio di tutte le situazioni di conflitto, lesione dei diritti umani e civili e privazione delle necessarie informazioni sui progetti del Governo Italiano sul territorio (rischi ambientali).

Desideriamo quindi lavorare proficuamente per poter costruire sinergie e collaborazioni continuative con ENCPS e realizzare finalmente la nostra meta comune: il pieno riconoscimento della capacità – diritto delle popolazioni civili alla costruzione della propria difesa con mezzi nonviolenti.