Le Donne Resistono alla Guerra e all’Occupazione
Conferenza Internazionale delle Donne in Nero
Gerusalemme 12-16 Agosto 2005

Noi donne, palestinesi, israeliane e internazionali, riunite a Gerusalemme per la „13° Conferenza Internazionale delle Donne in Nero”:

1. Confermiamo il nostro impegno a lavorare insieme come rete mondiale di donne dedite alla libertà, all&Mac226;uguaglianza, alla giustizia, alla pace, ai diritti delle donne e ad un mondo libero da ogni violenza. Concordiamo di incontrarci ancora per continuare la nostra lotta e riaffermare il nostro impegno nelle attività e negli obiettivi della nostra rete, in una Conferenza Internazionale delle Donne in Nero che si terrà in Spagna.

2. Insistiamo sulla partecipazione delle donne come partner a pieno merito nella prevenzione e nella soluzione dei conflitti, nella negoziazione e nell&Mac226;attuazione degli accordi di pace in base alla risoluzione ONU 1325. La partecipazione equa ed attiva di donne con differenti background nel prendere le decisioni è cruciale per assicurare che si affrontino e che ci si dedichi effettivamente ad argomenti relativi ai diritti economici, sociali, nazionali, etnici e culturali, alla libertà di scelta e alla sicurezza delle donne.

3. Chiediamo giustizia sociale ed economica e condanniamo il sistema e la struttura di sfruttamento della globalizzazione delle corporazioni multinazionali che portano alla povertà milioni di persone in tutto il mondo, e che prosperano a spese della giustizia sociale e dello sviluppo.

4. Lavoriamo per un mondo in cui la differenza non significhi disuguaglianza, oppressione o esclusione, così come combattiamo contro tutte le cause di oppressione e discriminazione basate sul genere, sulla razza, sulle preferenze sessuali, sull&Mac226;età, sull&Mac226;identità etnica e nazionale e sulla religione.

5. Sfidiamo le politiche militaristiche dei nostri governi, ci appelliamo per il disarmo, e condanniamo l’interferenza degli USA e dei loro alleati nella politica di altre stati sovrani.

6. Ci impegniamo a promuovere un&Mac226;educazione e un linguaggio di verità e di speranza che riflettano il nostro diritto alla giustizia, al risarcimento e alla riparazione, che sono le basi per la creazione di un mondo fondato su valori di giustizia, uguaglianza cooperazione e solidarietà.

7. Condanniamo il femminicidio e tutte le forme di violenza sessuale, fisica o psicologica a cui le donne sono soggette nei luoghi di conflitto, nelle zone militarizzate, e nella loro vita quotidiana.

8. Chiediamo la fine immediate della guerra e dell&Mac226;occupazione degli Stati Uniti in Iraq, e siamo solidali con le donne irachene nella loro lotta per i diritti umani e legali.

9. Ci appelliamo per una pace equa e sostenibile tra Israele e Palestina basata sulla legge internazionale e i diritti umani, da realizzare attraverso:

La fine dell’occupazione israeliana,

La cessazione immediata di tutte le azioni contro i civili, gli
omicidi, le chiusure, le demolizioni di case, la confisca delle terre, la costruzione di insediamenti, la costruzione del muro dell’apartheid, la privazione di acqua, l&Mac226;accesso negato alle scuole, agli ospedali, e ai luoghi di lavoro e di culto;

Il rilascio immediato di tutti i prigionieri politici;

Lo smantellamento di tutti gli insediamenti israeliani nei
territori palestinesi occupati nel 1967;

Negoziati finali immediati che portino ad uno stato palestinese sovrano lungo i confini stabiliti da Israele il 4 Giugno 1967. La pace e la soluzione del conflitto non si otterranno attraverso azioni unilaterali come il disimpegno;

Il riconoscimento di Gerusalemme come due capitali per due stati, e la fine immediata di tutte le azioni unilaterali che portano alla pulizia etnica di Gerusalemme;

L&Mac226;’assunzione di responsabilità da parte di Israele per la situazione dei rifugiati come pre-requisito per trovare una soluzione equa e durevole alla questione dei rifugiati secondo le relative risoluzioni ONU;

Il riconoscimento dei diritti nazionali e civili della minoranza palestinese in Israele.

Sebbene non si possa usare lo stesso metro per gli occupati e gli occupanti, riconosciamo la mancanza di sicurezza, la paura, e l’ansia emotiva provate da donne e uomini palestinesi e israeliane/i colpiti dalla violenza e dal perdurare del conflitto, e dall&Mac226;essere vittime civili del conflitto stesso. Crediamo che un intervento della comunità internazionale sia criticamente necessario a garanzia che Israele venga ritenuto responsabile per le sue azioni nei territori occupati e per la costruzione di una pace giusta tra Palestina e Israele. Sosteniamo l’appello alla comunità internazionale per imporre misure non violente ed effettive come il non investimento in Israele e le sanzioni, finché Israele continuerà a violare la legge internazionale, e continuerà l’occupazione e l’oppressione del popolo palestinese.

CI APPELLIAMO ALLE DONNE E A GLI UOMINI DI TUTTO IL MONDO PERCHE&Mac226; SI UNISCANO ALLA NOSTRA RICERCA PER PROTEGGERE LA VITA, LA DIGNITA&Mac226; UMANA E LA LIBERTA&Mac226; NEL MONDO, RENDENDO REALTA’ LA NOSTRA VISIONE DI LIBERTA’, PACE E GIUSTIZIA.


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