Comunicato Stampa della Rete Corpi Civili di Pace
Riteniamo che L'UNSC Abbia Sbagliato a Chiedere Scusa per la Presenza della Bandiera della Pace alla Sfilata del 2 Giugno a Roma.

Il 2 giugno 1946 è nata la Repubblica italiana con consultazione democratica e voto popolare, e ci pare che l'attualità di quella Festa

stia proprio nel carattere di partecipazione politica diffusa, cioè la partecipazione dei cittadini che hanno lottato e pagato per avere quella pace.

Secondo noi, ci vorrebbe, dunque, sempre in quella ricorrenza, una sfilata delle realtà civili che costituiscono la forza del nostro Paese.
Invece è accaduto che l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile si è sentito in dovere di chiedere scusa perché in coda alla parata, sopra 2 furgoncini, dove c'era anche la rappresentanza del servizio civile nazionale- composto di 12 ragazze con la classica divisa da "pubblicità" del servizio civile volontario, jeans, maglietta e cappellino bianco-, due di queste ragazze portavano sulle spalle la bandiera arcobaleno della pace.

Evidentemente a qualcuno non è piaciuto questo esplicito riferimento all'articolo 11 della Costituzione („L'Italia ripudia la guerra‰) e

dall'Ufficio Nazionale è partito un comunicato nel quale „L'Unsc si scusa per il gesto di maleducazione compiuto da due delle dodici ragazze che, volontariamente, hanno sfilato questa mattina sui mezzi del servizio civile, uniche a voler strumentalizzare valori che sicuramente appartengono a tutti coloro che hanno partecipato”.

Francamente, questo ci pare paradossale e contraddittorio. Ricordiamo che presso l'Ufficio Nazionale del Servizio Civile è attivo il „Comitato consultivo per la difesa civile, non armata e nonviolenta” con il compito di dare attuazione a quanto previsto per Legge e stabilito dalle sentenze della Corte Costituzionale: il riconoscimento che il servizio civile, la difesa nonviolenta, il lavoro per la pace, sono un modo per attuare il sacro dovere della difesa della Patria (articolo 52 della Costituzione).
Non si capisce davvero con quale logica l'Ufficio nazionale consideri „maleducato‰ un gesto coerente con l'articolo 1 della Legge 64/2001 che istituisce il Servizio Civile stesso: „l'educazione alla pace fra i popoli”. Ma quello che ci preme sottolineare è che il Servizio Civile Nazionale è finalizzato anche a concorrere, in alternativa al militare, alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari. Proprio quello che stanno facendo i corpi civili di pace, che intervengono da anni in zone di conflitto a proprio totale rischio e senza ancora alcun riconoscimento „ufficiale”. E ricordiamo che la bandiera della pace è la loro bandiera.
Non possiamo, quindi, che totalmente condividere il gesto fatto dalle due volontarie, siamo solidali con loro e quindi ci sentiamo anche noi accusati di maleducazione. Ci aspettiamo che l'Ufficio Nazionale del Servizio Civile ammetta di aver sbagliato e chieda, stavolta giustamente, scusa ai cittadini italiani.



per la segreteria della Rete Corpi Civili di Pace

Gigi Ontanetti

Paolo Zammori

Silvano Tartarini

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