From: Tavola della Pace
Comunicato stampa

Wolfowitz alla Banca Mondiale?
La società civile dice no.


Appello della società civile italiana ed europea ai capi di stato e di governo europei, al Parlamento italiano ed europeo sulla nomina del Presidente della Banca mondiale.

19 Marzo 2005 - La Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, la Tavola della pace e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani lanciano un appello ai capi di stato e di governo europei, al Parlamento italiano ed europeo sulla nomina di Paul Wolfowitz alla Presidenza della Banca Mondiale.


CONTRO I BOMBARDAMENTI SULLO SVILUPPO E LA POVERTA’


Appello della società civile italiana ed europea ai capi di stato e di governo europei, al Parlamento italiano ed europeo sulla nomina del Presidente della Banca mondiale.

Noi firmatari esprimiamo la nostra più profonda contrarietà alla candidatura di Paul Wolfowitz alla carica di Presidente della Banca mondiale da parte del Presidente degli Stati Uniti.
Crediamo che la nomina di chi amministra la Banca mondiale sia una questione cruciale che riguarda il futuro degli sforzi internazionali verso lo sradicamento della povertà e sia nostro dovere mobilitarci immediatamente. Opporsi alla candidatura dell’amministrazione americana è un dovere coerente con le norme democratiche internazionalmente riconosciute e gli impegni politici assunti da gran parte dei paesi europei.

a. Consideriamo l’esperienza di Wolfowitz come ambasciatore americano in Indonesia durante la dittatura di Suharto palesemente insufficiente per i requisiti di conoscenza economica e di materie inerenti lo sviluppo richiesti ad un candidato per la presidenza della più importante istituzione internazionale in materia di sviluppo e lotta alla povertà. In particolare, consideriamo inaccettabile ed inconcepibile che l’architetto della guerra preventiva, l’ideologo del dominio statunitense unilaterale nelle relazioni internazionali ed il primo promotore della guerra in Iraq, illegale secondo il diritto internazionale, venga nominato al vertice dell’istituzione multilaterale preposta allo sviluppo dei paesi più poveri.

b. Temiamo che la nomina di Wolfowitz rischi di rendere la Banca uno strumento della controversa politica estera americana, incentrata solamente sulla guerra infinita e sulla lotta al terrorismo, rendendo gli aiuti allo sviluppo concessi da questa istituzione più dipendenti dalla stretta adesione alle priorità unilaterali dell’amministrazione americana.

c. Riteniamo illegittimo il processo non trasparente e non democratico secondo cui un solo governo nomina un singolo candidato per la presidenza della Banca. Crediamo che dopo più di 60 anni debba avere termine la tradizione non scritta in vigore sin dalla Conferenza di Bretton Woods - alla quale parteciparono solamente 45 paesi dell’attuale comunità internazionale di più di 190 stati - che vede la presidenza della Banca mondiale appannaggio degli Stati Uniti d’America e la direzione del Fondo monetario internazionale ai governi europei. Una tale procedura di nomina risulta, inoltre, in esplicita contraddizione con l’Obiettivo di Sviluppo del Millennio numero 8, che è stato sottoscritto da tutti i governi della comunità internazionale, inclusi gli Stati Uniti, e con gli impegni conclusivi della Conferenza ONU su Finanza per lo Sviluppo di Monterrey del marzo 2002, volti a definire una nuova partnership globale per lo sviluppo democratica, condivisa e partecipata da tutti i governi e gli attori dello sviluppo.

d. Chiediamo ai governi europei ed a quello italiano di rimettere in discussione subito l’attuale processo di nomina del Presidente della Banca mondiale e anche di impegnarsi sin da oggi in favore di un processo pienamente aperto e democratico nell’occasione della prossima nomina del direttore del Fondo monetario internazionale, agendo quindi in maniera ben diversa da quanto avvenuto in occasione della nomina nel 2004 dell’attuale direttore del Fondo.

e. Sollecitiamo i governi europei e quello italiano a seguire il precedente stabilito dagli Stati Uniti nel 2000, quando questi si opposero al candidato europeo per il FMI. Ricordiamo che i governi europei, se agissero insieme, rappresenterebbero il principale blocco azionista della Banca e quindi potrebbero rifiutare l’attuale candidato americano, addirittura imponendo un veto, e proporre altri candidati americani, europei o di altri paesi.

f. Chiediamo ai governi europei ed a quello italiano di rendere pubblica e chiara la propria posizione su questo argomento come una questione di urgenza. Di contro consideriamo i governi europei e quello italiano parimenti responsabili come quello statunitense della nomina politica di Wolfowitz alla presidenza della Banca mondiale in caso non rendessero pubblica la loro posizione rispondendo alle richieste di questo appello.

Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Tavola della pace, Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e diritti umani.


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