Un mondo più giusto è l’unico mondo possibile
Il Decalogo della Solidarietà Internazionale degli Stati Generali per le elezioni del 13 e 14 aprile


Roma, 4 marzo 2008
Gli Stati Generali della solidarietà e cooperazione internazionale chiedono alle forze politiche impegnate nella campagna elettorale di porre al centro dalla propria iniziativa i temi della solidarietà e
cooperazione internazionale, in coerenza con gli obiettivi sanciti dalla Costituzione per la realizzazione della Pace e della Giustizia tra i popoli, e confermati dallo statuto delle Nazioni Unite.
Gli Stati Generali chiedono alle forze politiche di assumere gli impegni affinché il Parlamento e il Governo che saranno legittimati dalle elezioni generali del 13 e 14 aprile rendano più efficace l’azione di cooperazione e solidarietà del nostro Paese, a partire della previsione di una delega specifica alla cooperazione all’interno del Governo, dalla valorizzazione del metodo del confronto con la società civile, dalla conferma dell’urgenza di una riforma complessiva del sistema di cooperazione, e la garanzia dello stanziamento delle risorse necessarie per la sua attuazione.
In particolare gli Stati Generali ritengono che nei primi 100 giorni il nuovo Governo debba:
A) ribadire l’urgenza di una riforma complessiva del sistema di cooperazione come elemento centrale
per il rilancio e definizione di nuove politiche di solidarietà, assumendo un ruolo trainante in questo
processo, in particolare:

1. prevedendo una delega specifica alla cooperazione all’interno del Governo, ad esempio con la nomina di un sottosegretario responsabile dell’attività di cooperazione allo sviluppo al quale
sono attribuiti il titolo e le prerogative di Viceministro;

2. procedendo speditamente all’istituzione di un’Agenzia che sia responsabile dell’attuazione degli indirizzi della politica di cooperazione allo sviluppo, e che al fine di garantire l’efficienza
della gestione delle risorse, operi secondo i principi civilistici, anche in deroga alle disposizioni della contabilità pubblica;

3. presentando un disegno di legge di riforma, ispirata dai seguenti principi: l’unitarietà della politica di cooperazione allo sviluppo e di solidarietà internazionale, la gestione unificata di tutte
le risorse che costituiscono aiuto pubblico allo sviluppo in un fondo unico, la previsione di forme di coordinamento fra gli attori della cooperazione; l’esclusione esplicita del finanziamento delle attività militari attraverso iniziative di cooperazione; eliminazione della pratica degli aiuti legati; il riconoscimento e valorizzazione del ruolo della società civile italiana e dei Paesi partner nel disegno e nella realizzazione delle attività di cooperazione;

4. includendo nel Documento di Programmazione Economico Finaziaria 2009-2011 la calendarizzazione dell’aumento progressivo delle risorse pubbliche destinate all’aiuto pubblico allo sviluppo per permettere il rientro stabile della politica di cooperazione allo sviluppo italiana in Europa; il perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
B) assicurare la coerenza tra le diverse politiche (economiche commerciali, sociali e culturali) che producono effetti diretti o indiretti sui Paesi del Sud del mondo, e puntare all’efficacia dell’ aiuto pubblico allo sviluppo. E’ quindi necessario che il Governo:

5. istituisca dei processi e meccanismi decisionali volti a verificare il livello di armonia esistente tra gli orientamenti strategici delle diverse politiche. A tale scopo riteniamo opportuno creare uno
tavolo interministeriale di coordinamento per armonizzare strategie e programmi, che includa almeno i ministeri dell’economia e finanze, del commercio, della salute, dell’ambiente e
dell’agricoltura, con il Ministero degli Esteri come punto di riferimento. Il confronto e la verifica periodici tra il tavolo e la società civile dovranno essere elementi costitutivi dello stesso;

6. rispetti gli impegni sottoscritti con la Dichiarazione di Parigi del 2005 e si allinei alle raccomandazioni dell’ European Consensus on Development; rilanciando una politica sul debito estero dei paesi più poveri, perseguendo la politica di cancellazione del debito in forma addizionale rispetto alle risorse destinate al finanziamento dello sviluppo, applicando l’articolo 7
della legge 209 che invita il Governo a promuovere un’iniziativa di coinvolgimento della Corte Internazionale di Giustizia per regolare la cancellazione e in fine proponendo una aggiornamento e adeguamento della legge che disciplina la cancellazione per rilanciare la soluzione politica definitiva di uno dei più consistenti ostacoli alla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio da parte dei Paesi più poveri, costretti a sottrarre risorse fondamentali per uscire dalla povertà proprio per pagare il debito estero.
C) affermare con chiarezza che una vera politica di pace deve adoperarsi per rimuovere le “cause strutturali” che portano ad insanguinare molti parti del mondo ed essere coerente per costruire la pace.

Questo significa in particolare che il governo:
7. riduca sensibilmente le spese militari, liberando così risorse da destinare alla spesa sociale, alla pace e alla cooperazione internazionale, agisca a livello internazionale per la regolamentazione del commercio di armi e rafforzi le normative vigenti in materia (con particolare riferimento all’applicazione dei punti relativi alla legge 185/90 che riguardano il divieto di esportare armi nei paesi poveri o nei paesi che violano i diritti umani, riconoscendo alle organizzazioni della società civile un ruolo di monitoraggio e di controllo su questi punti), promuova le differenti forme di “impegno civile nelle situazioni di conflitto”, quali : interventi di interposizione, di diplomazia popolare, di ricostruzione del tessuto civile, di riattivazione di processi democratici, di accompagnamento civile, di monitoraggio elettorale e dei diritti umani, di riconciliazione tra le parti, anche nell’ottica della sperimentazione di corpi civili di pace.
D) assumere la prospettiva di genere come parte integrante e fattore trasversale di tutti i programmi di cooperazione, riconoscendo il valore del partenariato e del reciproco protagonismo, in base alla
premessa che le donne del Sud, del Nord e le migranti condividono, secondo modalità diverse e livelli asimmetrici, condizione di discriminazione, esclusione, violenza e impoverimento legati al loro genere.

In particolare è necessario che il Governo:
8. stanzi maggiori risorse per le politiche di genere, articolando i temi dei diritti, della sessualità, dell'accesso ai diritti di proprietà, delle forme della partecipazione e della democrazia, dell'accesso ai poteri decisionali e alle scelte di bilancio; coinvolgendo direttamente le donne nella loro gestione e garantendo che la dimensione di genere sia parte integrante di tutti i programmi di cooperazione, nonché che questi si facciano costantemente carico della lotta alla violenza contro le donne;

9. riconosca l'importante patrimonio femminile di saperi e competenze, sedimentato anche in centri di ricerca e formazione superiore, nel Sud, nel Nord e tra le donne migranti, in grado di
offrire un contributo fondamentale per garantire interventi innovativi per l'empowerment delle
donne;
E) riaffermare la salute come diritto universale in ogni parte del mondo e in particolare:

10. promuovere, nei programmi di cooperazione sanitaria, l'armonizzazione e il coordinamento dei promotori, assicurare la titolarità dei Paesi partner e il coinvolgimento attivo delle comunità
locali in tutte le fasi dei programmi stessi; attraverso un ampio processo di consulta, elaborare un documento di programmazione pluriennale che indirizzi gli attori della cooperazione sanitaria italiana, pubblici e privati, mettendo al centro il rafforzamento dei servizi sanitari di base e creando maggiore complementarietà e sinergia fra i contributi italiani erogati attraverso i canali multilaterali e bilaterali".

www.statigeneralisc.it statigeneralics@yahoo.it

Stati Generali della solidarietà e cooperazione internazionale è una rete di 174 realtà della società civile italiana impegnate sui temi della cooperazione e solidarietà internazionale
A Sud Onlus, ABC solidarietà e pace Onlus, ACLI, ACSA, Actionaid International, AFFI - Casa Internazionale delle donne, AIAB, AIFO, AINRaM Ass. Internazionale Noi Ragazzi del Mondo -Capodarco, Altri Mondi, Amig@s MST Italia, AMREF, ANS-XXI Onlus, ANSPS – Ass. Nazionale di Solidarietà con il Popolo Sahrawi, ARCI-ARCS, ASAL, Ass. ADL a Zavidovici, Ass. Aurum, Ass. ACCA, Ass. Donne al Centro Huesera, Ass. Donne Somale, Ass. Murales, Ass. Nessun luogo è lontano, Associazione Ong Italiane, Ass. per la Pace, Ass. Punto di Partenza, Ass. Quinoa, Ass. Umanista Energia Per i Diritti Umani Onlus, Ass. Umanista Reciprocità, Ass. Viedimezzo, ASSORTO, ASSUR, Auser Nazionale, Azimut, Campagna Mine, Campagna ONU No Excuse 2015, Campagna Sdebitarsi, Campagna Un'altra alimentazione contro la fame è possibile, Centro Studi Difesa Civile, Centro Studi e Ricerche “La Metropoli” Onlus, CESTAS, CESVI, CGIL, Chiama l'Africa Onlus, CIC - Centro Internazionale Crocevia, CIES, CINI - Coordinamento Italiano Network Internazionali, CIPSI, CIRPS
Sapienza, CISL, CISP, C.M.C. HOPE Onlus, Coalizione Italiana Contro la Povertà, COCIS, COI, Comitato Collaborazione Medica Ong, Comitato Pan Africano, Consiglio Nazionale Disabilità, Coop.
Armadilla, COOPI, Coordinamento Italiano Lobby Europea delle Donne, Coordinamento nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani, COSPE, COSV, CRBM, CRIC, CRT Scenamadre, CTM Altromercato, Dialogo Roma, Differenza Donna, Donne per la Solidarietà, DPI Italia, Economia Alternativa, EIP Italia, ENGIM, Fair, FairTrade Italia, Federparchi, FISH Campania / Federhand Onlus, Fondazione culturale Responsabilità Etica, Fondazione Pangea, Formin, Forum SAD, Forum Terzo Settore, Giaco, Green
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CUAMM, Medina, Mingha Africa Onlus, Mo.V.I. - Movimento di volontariato Italiano, Movimento Enzimi di Pace / Scuola di Pace, Movimondo, NO.DI, Nyeleti Onlus, Osservatorio Italiano sull'Azione Globale contro l'AIDS, Osservatorio sui Balcani, Osservatorio sulla Salute Globale, Paralleli - Istituto Euromediterraneo del Nord Ovest, Pax Christi, Peace Games Uisp, Peace Generation, Più Vita Onlus, PRO.DO.C.S., ProgettoMondo MLAL, Progetto Sud, Progetto Sviluppo, RECOSOL - Rete dei Comuni Solidali, Reorient, Ricerca e Cooperazione, Risorse Per Roma-RPR, RiL - Rete Informativa Latinoamericana, Riserva Naturale Monterano, SAL - Solidarietà America Latina, SAP, Save the Children, Sbilanciamoci, SCI, Segretariato Permanente Premi Nobel per la Pace, Selvas, Seniores Italia, SOS BLU, Tabanka, Tavola della Pace, Tempora Onlus, Terra Nuova, Terre Madri, Terre des Hommes, Tilicho Ong/Onlus, TimeForAfrica Onlus, Tradewatch, Trama di Terre, Ucodep, Un ponte per…, Unione
degli Studenti, Università Roma Tre, Upter, VIS, Voci della Terra, Volontari Dokita, Volontari nel mondo – FOCSIV, World For World Organization - WFWO, World Friends, WNairobiW, WWF, YAP Italia.

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