Nonviolenza. Femminile Plurale Numero 254 del 18 giugno 2009
6. IRAN.
"L'unita” Intervista Farian Sabahi

[Dal quotidiano "L'Unita'" del 16 giugno 2009 col titolo "Intervista a
Farian Sabahi: Nei suoi veri piani le elezioni del 2013", siglata Ga. B."]


Farian Sabahi, iraniana, insegna storia dei Paesi islamici all'universita'
di Torino. Le chiediamo di aiutarci a capire cosa stia accadendo a Teheran.
*
- "L'Unita'": La situazione pare in continua evoluzione. Che sbocchi puo'
avere il movimento di protesta secondo lei?
- Farian Sabahi: Essendo una storica di professione, preferisco non
ipotizzare scenari futuri. Una cosa mi pare evidente. L'esito del voto non
si spiega solo con i brogli. Mentre la campagna elettorale di Mousavi e'
durata tre settimane, quella di Ahmadinejad e' andata avanti per piu' di tre
anni, durante i quali ha elargito a destra e a manca, incrementando del 50%
le pensioni e del 30% gli stipendi degli insegnanti. Inoltre 22 milioni di
cittadini in piu' hanno ottenuto l'assistenza sanitaria gratuita. Tutto cio'
gli ha guadagnato consensi, anche se ha provocato la crescita di inflazione
e disoccupazione. Le proteste sono sincere, ma esiste anche un altro Iran,
al di fuori della capitale, che spesso non viene considerato. Ci sono 4
milioni di nomadi la cui scelta elettorale non e' un fatto individuale. E
quando tu vedi il presidente che si sporca le scarpe di polvere per andare
nei villaggi a stringere le mani dei tuoi capi, questo basta a orientare il
tuo voto.
*
- "L'Unita'": Lasciamo stare il futuro allora. Cosa sta accadendo oggi ai
vertici del potere in Iran?
- Farian Sabahi: Un fenomeno interessante e' la frattura avvenuta
all'interno del sistema istituzionale della Repubblica islamica. La
propaganda di Ahmadinejad ha preso di mira figure di spicco dell'elite
politico-religiosa. Le accuse di corruzione hanno messo in serio imbarazzo
il candidato riformatore Karroubi, la terza carica dello Stato Rafsanjani,
grande sponsor di Mousavi, e altri ancora, senza escludere personaggi vicini
alla Guida suprema Khamenei. Si e' frantumata la coesione e l'omerta'
interna all'establishment. Il blocco di forze che fa capo ai Pasdaran e'
emerso sempre piu' distinto ed autonomo rispetto agli altri centri di
potere.
*
- "L'Unita'": Si puo' allora ipotizzare che Mousavi, nel chiedere
l'annullamento delle elezioni, punti soprattutto a stabilire un legame fra
il movimento di cui e' in questo momento leader e settori importanti
dell'elite religiosa? Pur sapendo che il voto non sara' invalidato, cerca di
rafforzare le basi dell'opposizione che si candida a guidare nei prossimi
anni?
- Farian Sabahi: Si', forse sta appunto pensando alle presidenziali del 2013
e non all'irrealistica ipotesi di ripetere quelle appena svolte. E'
possibile che, come lei dice, tenti di approfittare della divisioni fra
clero e Pasdaran. Ma Mousavi per 20 anni e' stato ai margini della politica.
Non vediamo in lui un raffinato stratega... Lo stesso Khatami, che sta dalla
sua parte, viene spesso sopravvalutato. La sua natura di riformatore e'
discutibile. Lo e' forse per gli standard iraniani, cosi' come un
conservatore del calibro di Rafsanjani, in contrapposizione ad Ahmadinejad,
e' stato etichettato come moderato pragmatico.




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