Nonviolenza. Femminile Plurale Numero 254 del 18 giugno 2009
7. IRAN.
"Chistian Science Monitor":
Chi E' Stato Veramente Imbrogliato nelle Elezioni in Iran? Le Donne

[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59@libero.it) per
avermi messo a disposizione nella sua traduzione il seguente editoriale (non
firmato) del "Christian Science Monitor" del 15 giugno 2009]


Cio' che colpisce nelle proteste degli iraniani contro le frodi nelle
elezioni del 10 giugno e' il numero di donne in prima linea. Fra tutti gli
imbrogliati alle urne, devono sentirsi le piu' negate. Per la prima volta,
durante le controllate campagne elettorali presidenziali della Repubblica
islamica, il movimento delle donne e' stato in grado di fare le proprie
richieste chiaramente ed in modo indipendente, sebbene il Consiglio dei
Guardiani, organo non elettivo composto da 12 membri di sesso maschile, non
ha permesso a nessuna candidata di presentarsi. Il coraggio del movimento
delle donne nel confronto con la teocrazia patriarcale (in cui la "polizia
morale" ancora sciama per le strade in cerca di donne truccate) puo' essere
stato una delle principali ragioni per le quali il regime ha manipolato il
conteggio dei voti, e per cui il leader supremo, l'ayatollah Ali Khamenei,
e' stato costretto a mettere in piedi uno show ordinando di vagliare le
prove della frode. I potenti chierici iraniani sanno che l'avanzamento della
democrazia e la liberazione delle donne vanno mano nella mano. Hanno visto
di recente l'elezione di donne in Kuwait e Iraq, mentre il gruppo a loro
piu' prossimo in Libano, Hezbollah, le elezioni le ha perse. Percio' stanno
tentando di fermare allo stesso tempo il movimento delle donne e l'aprirsi
della democrazia in Iran, per mantenere la loro "rivoluzione" sciita e il
loro potere. Pure, le frodi elettorali sono state eseguite con tale
sfacciataggine e tale sconsideratezza che il "vincitore", il presidente
Mahmoud Ahmadinejad, probabilmente trovera' difficoltoso il governare. E
l'occidente dovrebbe esitare un attimo, prima di consorziarsi ad un regime
la cui legittimazione sta scemando, che opprime apertamente meta' della sua
popolazione, e che vede le donne come una minaccia alla sicurezza. Quale
paese si sentirebbe fiducioso nel siglare un accordo con un regime che
prende per i fondelli la sua stessa gente nelle cabine elettorali?
Durante la campagna per le elezioni, le femministe iraniane hanno trovato un
sostegno nel candidato dell'opposizione, Mir Hossein Mousavi, ex primo
ministro. Egli ha promesso di sciogliere la "polizia morale", di riformare
le leggi che trattano le donne ingiustamente, e di nominare donne ad alte
cariche. Ha fatto la campagna con sua moglie, Zahra Rahnavard, una eminente
studiosa autrice di quindici libri. I due sono apparsi come una coppia i cui
membri si amano l'un l'altro, mostrando una moderna eguaglianza alle donne
iraniane. Ma al voto Mousavi ha "perso", persino nella sua citta' natale, il
che e' un altro segno di come tutto fosse fissato in anticipo.
Dall'altro lato, il signor Ahmadinejad ha un forte record negativo verso le
donne. Ha cambiato il nome del centro governativo "Per la partecipazione
delle donne" in "Centro per le donne e gli affari familiari". Ha limitato
l'accesso delle donne ai gradi piu' alti dell'istruzione ed ha proposto
leggi che permettono agli uomini di divorziare dalle loro mogli senza
neppure informarle e di non pagare loro gli alimenti. Piu' di tutto, il suo
regime ha incarcerato dozzine di donne coinvolte nella campagna "Un milione
di firme", un movimento popolare che ha avuto inizio nel 2006 per riformare
il sistema legale e mettere fine alla discriminazione di genere. I membri
del movimento sono stati assaliti nelle proprie stesse case e la campagna
marchiata come illegale.
Quindi non e' una vera sorpresa, il vedere donne a stento velate
confrontarsi con il regime durante le proteste post-elettorali. Se la falsa
vittoria di Ahmadinejad puo' aver rafforzato la posizione dei chierici nei
confronti dell'occidente, ha pero' chiaramente mostrato la loro debolezza
interna. In effetti, le donne iraniane non si faranno cancellare.




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