Nel nome di San Francesco, di Giorgio La Pira e di Aldo Capitini 400 italiani partono in Missione di Pace a Gerusalemme. Non per pacifismo ma per sano realismo.
di Flavio Lotti


Si svolgerà dal 10 al 17 ottobre e sarà una delle più grandi Missioni di Pace mai realizzate dall'Italia. Si svolgerà a Gerusalemme, in Israele e nei territori palestinesi occupati. Nel nome di San Francesco, di Giorgio La Pira e di Aldo Capitini. E di Barack Obama. La realizzeranno oltre quattrocento italiani, semplici cittadini, giovani, studenti e insegnanti, sportivi e artisti, giornalisti, amministratori locali e rappresentanti di associazioni. Titolo della Missione di pace: "Time for Responsibilities" (il tempo delle nostre responsabilità).


"Vogliamo andare a Gerusalemme per fare noi, cittadini europei, quello che deve fare oggi l'Europa: assumersi le proprie responsabilità" ha dichiarato questa mattina Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace intervenendo nella Conferenza Stampa di presentazione dell'iniziativa (Roma, Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio).


"Stiamo consumando, forse, l'ultima possibilità di fare la pace in Medio Oriente, ha proseguito Lotti. Il Presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama, ha avviato un'intesa azione diplomatica per chiudere definitivamente il conflitto israelo-palestinese e giungere alla pace in Medio Oriente. L'Italia e l'Europa non possono restare alla finestra. L'Italia e l'Europa, che hanno grandi responsabilità storiche sia verso gli israeliani e che verso i palestinesi, devono rispondere immediatamente all'iniziativa di Obama con altrettanto coraggio e determinazione. Con proposte precise e iniziative puntuali.

Non si tratta di pacifismo o di buonismo, ha continuato Lotti. Ma di sano realismo. Chiudere subito questo conflitto è un interesse nazionale dell'Italia e dell'Europa. Se Obama fallirà, si aprirà un baratro sotto i nostri piedi. Se l'iniziativa di Obama avrà invece successo senza la nostra effettiva collaborazione, l'Europa avrà perso l'opportunità di raccogliere i copiosi frutti della pace mediorientale.


Per questo abbiamo rinunciato alla storica Marcia per la pace Perugia-Assisi (che si sarebbe dovuta svolgere in questi stessi giorni) e abbiamo deciso di andare a Gerusalemme. Perché non possiamo dimenticare quello che è successo anche solo nove mesi fa a Gaza. Perché non vogliamo che si ripetano più simili tragedie. Il tempo di agire è adesso.


Andiamo a Gerusalemme come amici dei palestinesi e degli israeliani. Andiamo come amici sinceri e preoccupati per una situazione che si va facendo sempre più insostenibile. Siamo desiderosi di vedere, di ascoltare e di capire oltre i luoghi comuni, i preconcetti e le incomprensioni. Vogliamo riannodare i fili della conoscenza e del dialogo. Vogliamo riscoprire il significato e il valore del dialogo tra i popoli come strumento di pace. Vogliamo capire cosa sta realmente accadendo ai nostri amici, conoscere le asprezze della loro vita quotidiana, esprimere solidarietà e vicinanza. Vogliamo portare un messaggio di pace, di nonviolenza e di corresponsabilità. Vogliamo discutere cosa deve fare l'Europa e la comunità internazionale. E vogliamo capire cosa possiamo fare noi, cosa possono fare le associazioni, gli enti locali, le nostre comunità, le scuole e i media."


"Time for Responsibilities" (la Perugia-Assisi a Gerusalemme) è promossa dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, la Piattaforma delle Ong italiane per il Medio Oriente e la Tavola della pace in collaborazione con la Rete Europea degli Enti Locali per la Pace in Medio Oriente e con il sostegno della Fondazione Anna Lindh per il Dialogo tra le Culture e di numerose Istituzioni locali e Regionali.

Tutti i documenti distribuiti alla Conferenza Stampa sono disponibili sul sito: www.perlapace.it.

Per informazioni rivolgersi a:

Tavola della Pace, via della viola 1 (06100) Perugia Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337 - e mail: segreteria@perlapace.it - www.perlapace.it

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