Un Anno di Carcere al Leader Lotta non Violenta

Ramallah, 12 ottobre , Nena News – Un anno di carcere più una condanna con sospensione della pena per tre anni e una multa di 5000 NIS (circa ) Si è concluso lunedì con questa sentenza, nella Corte militare israeliana di Ofer, il processo contro Abdallah Abu Rahme, coordinatore nel villaggio cisgiordano di Bi’lin del Comitato popolare contro il Muro e la Colonizzazione. Ad agosto Abu Rahme venne giudicato «colpevole» di aver organizzato «manifestazioni illegali» e per «incitamento». Ma fu ritirata l’accusa più grave che gli era stata rivolta: il possesso di armi.

L’arresto di Abu Rahme ha suscitato grande attenzione da parte dei media e anche reazioni da parte dei rappresentanti istituzionali della UE, ambasciate e consolati e da parte di organizzazioni in difesa dei diritti umani. Alla seduta di lunedì c’erano diversi diplomatici del Regno Unito, Belgio, Germania oltre a rappresentanti di UNSCO e di Human Rights Watch.

Secondo i comitati popolari palestinesi, e non solo, si tratterebbe di una «punizione esemplare» con finalità di «deterrenza», ossia è volta ad impedire lo sviluppo della lotta non violenta e della resistenza popolare palestinese contro il muro che riceve consensi crescenti anche a livello internazionale.

In base al comunicato diffuso dai comitati popolari palestinesi, il giudice avrebbe citato – come fattore attenuante per la formulazione della sentenza – la non implementazione di una decisione dell’Alta Corte Israeliana che dichiarò illegale il percorso del muro sulla terra di Bi’lin. Non è chiaro quale sarà ora la mossa dell’accusa, dato che la corte ha concesso agli avvocati un mese per avanzare un appello e chiedere una sentenza “più dura”. Avvocati militari che, lo ricordiamo, hanno fin dall’inizio chiesto un’incarcerazione di due anni. Senza appello, Abu Rahme dovrebbe essere rilasciato in un paio di mesi, dato che è già stato detenuto nei precendenti 10 mesi. Ma il caso di Adeeb Abu Rahme, altra figura di spicco del movimento di lotta popolare non violenta, è esemplare in proposito: l’accusa militare fece appello, e nonstante la sentenza prevista di 12 mesi di carcere, Adeeb è ancora in prigione (da 15 mesi), in attesa che la Corte decida sull’appello presentato.

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