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08/04/2010

Burma VJ
di Angelo Miotto

Cronache da un Paese sbarrato. Un documentario mozzafiato sulla rivolta del 2007

Settembre 2007. La rivoluzione zafferano scuote le cronache internazionali. Il rosso delle tuniche dei monaci, e del sangue, è il colore che viene adottato per sostenere una rivoluzione che non troverà altro esito che una asfissia dolorosa, nella repressione. 
La voce dell'informazione dissidente, quella che anche PeaceReporter andò a raccontare in Norvegia, si chiama Democratic Voice of Burma. Una rete fitta di corrispondenti che giravano con le loro telecamerine per le strade, nei cortei, fra le case, alle finestre, utilizzando e bruciando continuamente i propri cellulari. Un materiale che veniva editato fuori dal Paese per poi ritornarci, grazie al segnale satellitare della voce della dissidenza ospitata dalla Norvegia.

Il documentario costruito dal regista Anders Østergaard è un capolavoro sotto vari aspetti: la sceneggiatura, il montaggio, la fotografia, la ricostruzione dei documenti sonori, la capacità di trasmettere a livello mondiale ( è stato presente e ha vinto premi in più di 40 paesi del mondo) quei giorni di rivoluzione che sono stati ormai dimenticati. Burma VJ li sbatte in faccia allo spettatore, trascinandolo indietro nel tempo.

I singoli filmati, di reporter che hanno rischiato la vita e che nella stragrande maggiornaza dei casi sono finiti in cella e torturati, sono stati cuciti con sapienza dal regista norvegese. I dialoghi fra il protagonista, che da una base all'esterno del regime raccoglieva i filmati, e i singoli reporter sono stati ricostruiti fedelmente. Ne è uscito un documentario cinematografico in cui le riprese, realizzate molto spesso in momenti concitati e drammatici, sembrano il frutto di abili operatori sul campo. Il documentario è mozzafiato, la tensione drammaturgica è palpabile e schiaccia il pubblico sulla poltrona, le vite vere diventano per un istante protagoniste di un racconto 'da film', per lasciare un istante dopo la consapevolezza che sono, invece, uomini in carne e ossa, che sono storie vere, e che quello che si svolge di fronte ai nostri occhi è una realtà senza filtri.

Il documentario è stato in nomination per l'Oscar ed è divenuto anche un vero e proprio caso per la sua distribuzione: GA&A, distributore esclusivo di BURMA VJ per l'Italia, e CineAgenzia, neonato progetto di distribuzione cinematografica non commerciale, hanno unito le forze per portare il film in una selezione di sale che si distinguono per originalità della proposta e un pubblico particolarmente attento, per dare l'occasione anche agli spettatori italiani di scoprirlo sul grande schermo, in vista dell'edizione in Dvd prevista da Feltrinelli - Real Cinema per il 21 aprile.

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