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25 febbraio 2010

Inquinamento Po:
Tra pochi mesi inizia la stagione irrigua. Le preoccupazioni del settore agricolo

FIRENZE. L'inquinamento del Po (via Lambro) è un vero disastro ambientale ma anche economico. Nel bacino idrografico più grande d'Italia che si estende per oltre 71.000 chilometri quadrati (un quarto dell'intero territorio nazionale), interessando 3.200 comuni e sei regioni (Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, e la Provincia Autonoma di Trento), vive una popolazione di circa 16 milioni di abitanti. «In quest'area - dichiarano dalla Coldiretti - si forma il 40 per cento del prodotto interno lordo, il 37 per cento dell'industria nazionale, che sostiene il 46 per cento dei posti di lavoro e il 35 per cento della produzione agricola.

L'emergenza mette in pericolo un intero ecosistema di interesse agricolo, dove si coltiva ed alleva un terzo del Made in Italy alimentare. Solo la fase stagionale e l'andamento meteorologico favorevole hanno evitato il rischio dell'inquinamento della catena alimentare. Fortunatamente- ha concluso Coldiretti- per ora non ci sono rischi per gli alimenti in tavola e danni alle coltivazioni perché con il periodo invernale sono ridotte al minimo le produzioni presenti nei campi».

Per cercare di limitare almeno i danni, comunque l'associazione dei coltivatori ha proposto una task force che metta in rete le imprese agricole presenti in modo capillare lungo il fiume Po con l'obiettivo di tenere sotto controllo lo stato dell'inquinamento, verificare il rispetto del divieto di utilizzare acqua, attuare interventi di prevenzione e segnalare le situazioni di rischio alle autorità competenti. Grande preoccupazione per l'avvicinarsi della stagione di semina viene espressa da Confagricoltura di Milano e Lodi «Ciò che più ci allarma è l'eventualità che la marea nera possa avere inquinato, oltre che la falda acquifera, anche le diramazioni idriche e la rete, fittissima, di canali e rogge che derivano acqua dal Lambro e che sono utilizzati per l' irrigazione delle campagne del sud Milano e del lodigiano - ha dichiarato il presidente Mario Vigo- Il problema ora non preoccupa, perché in campagna attualmente non si utilizza l'acqua, ma non dimentichiamo che tra poche settimane comincerà la campagna di semina e la richiesta di acqua sarà fortissima, ad esempio per la semina del riso. Chiederemo alle Prefetture di intervenire per far si che l'annata agraria non sia compromessa, se necessario procedendo a bonificare gli alvei e i manufatti contaminati dalla marea nera» ha concluso Vigo.

Intanto il Prefetto di Cremona Tancredi Bruno di Clarafond  ha emanato il divieto di pesca e prelievo di acqua lungo il tratto del fiume Po, nonché dalle lanche, dai canali e dalle rogge ad esso collegate.

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