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Stockholm, August 4, 2010
Ship to Gaza-Sweden
www.shiptogaza.se

La Coalizione della Freedom Flottiglia si Incontra a Stoccolma
La  Prossima Flottiglia di Nuovo Verso Gaza

 

Sono passati 2 mesi dal 31 maggio 2010, giorno del sanguinoso attacco israeliano contro la Freedom Flottilla e quasi nulla è stato fatto per portare Israele di fronte alla responsabilità del feroce attacco che ha portato all' uccisione di 9 dei nostri colleghi o per porre fine alle continue violazioni di Israele verso i Palestinesi, in particolare il milione e mezzo di abitanti di Gaza. Per questo noi continuiamo il nostro sforzo globale e capillare per contrastare l' intransigenza israeliana e ciò include pianificare la nostra prossima azione diretta.

La Coalizione della Freedom Flottilla ha appena concluso la sua riunione a Stoccolma, Svezia, dove abbiamo discusso non solo il piano per ampliare la nostra coalizione includendo i vari gruppi nel mondo che vogliono unirsi a noi, ma anche come intensificare i nostri sforzi per organizzare una nuova Flottiglia.

 

Il mondo deve continuare a richiedere ad Israele che collabori con il comitato investigativo del Consiglio dei Diritti Umani dell' ONU così da garantire indipendenza, completezza, credibilità e giustizia per le vittime.

Noi nutriamo profonda preoccupazione riguardo al panel incaricato dal Segretario  Generale dell' ONU Ban Ki Moon dell' indagine sul raid di Israele. Tra le  molte preoccupazioni, ci  sembra che vi sia un tentativo di minimizzare, ridurre di importanza l' indagine del Consiglio dei Diritti Umani dell' ONU che Israele non ha ancora accettato. Il panel del  Segretario Generale avrà il compito limitato di valutare le indagini a livello di ciascuna nazione in corso sia in Israele che in Turchia. E' perciò improbabile che rispetti gli standard internazionali di imparzialità e di completezza.

Inoltre la nomina  dell' ex Presidente colombiano Alvaro Uribe come vice-chairman inficia ulteriormente la legittimità di questo panel ONU. Non solo il governo di Uribe aveva espressamente dichiarato il suo desiderio di rafforzare le relazioni militari tra la Colombia ed Israele, ma lo stesso comportamenteo rispetto ai Diritti Umani in Colombia dovrebbe essere oggetto di indagini. L' ONU non deve essere coinvolto in alcun tentativo di passare la spugna sulle atrocità e svuotare l' azione legale internazionale per conto delle vittime della Flottiglia.

 

Il proclamato allentamento da parte di Israele della chiusura su Gaza è stato puramente cosmetico teso solo a deflettere le critiche sulle sue politiche illegali. L' estensione della lista degli oggetti permessi a Gaza non risponde alla fondamentale aspirazione dei suoi abitanti: la libertà di movimento. Centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini tuttora hanno la proibizione a viaggiare liberamente per cure mediche, per opportunità scolastiche e perfino per ricongiungere i membri di una medesima famiglia dislocati in altri territori palestinesi sotto occupazione. Ed il permettere l' entrata a Gaza di ketchup, cioccolata e cardamomo non aiuta certo la popolazione a rimettere in piedi la sua economia distrutta.

Ciò che è necessario e che esigiamo è lo sblocco immediato e completo dell' assedio, lo sblocco del divieto a viaggiare così come lo sblocco dell 'esportazione da Gaza.

Esigiamo che Israele restituisca senza condizioni le nostre navi sequestrate e le merci rubate.

 

Israele ed i nostri rispettivi governi devono sapere che noi rappresentiamo un movimento di civili,  internazionale  ed in espansione e non disposto a stare a guardare passivamente mentre Israele continua  ad agire con impunità, uccidendo, mutilando, imprigionando, rubando e facendo scempio dei principi umanitari basilari.

Israele ha non solo di proposito creato una crisi umanitaria a Gaza ma ha anche creato una crisi dei diritti umani e della dignità umana in tutta la Palestina che il mondo deve affrontare.

Per questo la nostra Flottiglia aveva come obbiettivo non solo la consegna di beni essenziali a Gaza ma anche mettere in discussione e sfidare la base della politica che ha costretto i Palestinesi allo stato di bisogno dell' aiuto umanitario.

Ed è per questo che continueremo ad inviare battelli a Gaza.

 

portavoce:
Mattias Gardell
Dror Feiler

 

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For Immediate Release
Stockholm, August 4, 2010

It has been over two months since Israel’s 31 May 2010 deadly assault on the Freedom Flotilla and little to nothing has been done to hold Israel accountable for its savage attack that led to the killing of nine of our colleagues, or to end Israel’s continued violations against the Palestinian people, especially the 1.5 million residents of Gaza.  Therefore, we are continuing our global, grassroots effort to stand up to Israel’s ongoing intransigence, including planning our next direct action, plans to enlarge our coalition to include groups from around the world who want to join us, as well as intensify our efforts to mobilize for the new Freedom Flotilla 2.

The world must continue to demand that Israel cooperate with the UN Human Rights Council’s investigation committee to ensure independence, thoroughness, credibility, and justice for the victims.

We have real concerns with the new UN panel tasked by Secretary General Ban Ki Moon to investigate Israel’s raid. as an apparent attempt to downgrade the UN Human Rights Council’s investigation, which Israel has yet to accept. The Secretary General’s new panel will have a very limited mandate of evaluating only current national investigations by Israel and Turkey, and therefore will hardly meet international standards for being impartial, and thorough.

Moreover, the appointment of ex-Colombian President Alvaro Uribe as its vice-chair further corrodes the legitimacy of this UN panel. Not only is the Uribe government on record stating a desire to strengthen Colombia's military relationship with Israel, but President Uribe’s own human rights record in Columbia should be a matter for investigation as evidenced by the report from the Fellowship of Reconciliation. http://forusa.org/content/report-military-assistance-human-rights-colombia-us-accountability-global-implications.

The United Nations must not be involved in any attempt to whitewash atrocities or to preempt international legal action on behalf of the victims of the flotilla. Israel’s alleged easing of the closure on Gaza has been purely cosmetic, intended only to deflect criticism from its illegal policies. Expanding the list of items permitted into Gaza does not address the most fundamental concern of the people there – freedom of movement. Hundreds of thousands of men, women, and children are still denied the right to travel freely for medical care, educational opportunities, or even to reunite with family members in other parts of the occupied Palestinian territory. What we demand is an immediate and complete lifting of the closure including a lifting of the travel ban as well as the ban on exports from Gaza. We also demand that Israel release, unconditionally, our captured vessels and stolen equipment.

Israel and our respective governments must know that we represent a growing movement of international civilians unwilling to stand idly by while Israel continues to act with impunity -- killing, maiming, jailing, stealing, and assaulting the very basics of our common humanity. Israel has not only deliberately created a humanitarian crisis in Gaza, but it has created a crisis of human rights and human dignity in all of Palestine that the world must address.

This is why our flotilla aimed to challenge the very policies that have left Palestinians in need of humanitarian aid, and  not just to deliver essential goods to Gaza. It is why, in the coming months, we will send larger and larger flotillas to Gaza.

--
Contact:

Huwaida Arraf

Mattias Gardell:
Dror Feiler:

Greta Berlin,

Flotilla members include:  IHH, Free Gaza movement, Swedish Ship to Gaza, European Campaign to End the Siege on Gaza, International Campaign to End the Siege on Gaza and the Greek Ship to Gaza


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