http://www.corriere.it
01 giugno 2010

L'Onu condanna gli atti sfociati 
nella perdita di vite umane

Non si cita Israele, ma viene chiesta un'inchiesta "rapida e imparziale" e il rilascio dei pacifisti e delle imbarcazioni

NEW YORK - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che è rimasto riunito per oltre dodici ore a New York, ha condannato gli atti sfociati nella perdita di vite umane durante l'operazione israeliana contro la flottiglia di attivisti filo-palestinesi. Il Consiglio di sicurezza ha anche chiesto un'inchiesta «rapida, imparziale, credibile e trasparente» e il rilascio degli attivisti e delle loro imbarcazioni.

IL COMPROMESSO - I rappresentanti dei paesi membri del Consiglio Onu sono rimasti riuniti per oltre 12 ore, prima di arrivare a una conclusione chè è stata frutto di una difficile mediazione. In particolare, sarebbero state distanti le posizioni della Turchia, assolutamente intransigente, e Stati Uniti, tradizionali alleati di Israele e orientati verso un documento più morbido. Grazie agli Usa, infatti, nella risoluzione non è apparsa alcuna condanna esplicita dell’assalto condotto dalla marina dello Stato ebraico. Nel corso della riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza, il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu ha ribadito la sua condanna all’incidente, chiedendo che sia svolta una inchiesta per fare luce sui fatti. Il capo della diplomazia turca ha detto che Israele ha "perso ogni legittimità internazionale", commettendo un "grave crimine" in spregio a "tutti i valori che abbiamo giurato di difendere dopo la creazione delle Nazioni Unite". La dichiarazione è stata approvata all’unanimità al termine di una seduta lunga oltre 12 ore, ed ha richiesto una lunga mediazione tra le richieste intransigenti della Turchia e la posizione più morbida degli Stati Uniti.

INSOSTENIBILE SITUAZIONE A GAZA - Il Consiglio Onu, inoltre, «sottolinea che la situazione a Gaza non è sostenibile» e ribadisce l’importanza di un’attuazione piena delle sue risoluzioni 1850 e 1860. Quest’ultima, che risale all’8 gennaio 2009, chiede che "siano forniti e distribuiti" aiuti umanitari a Gaza "senza alcuno ostacolo". Il Consiglio di sicurezza «sottolinea la necessità di un flusso sostenuto e regolare di beni e di persone verso Gaza, e della fornitura e distribuzione senza ostacolo di aiuti umanitari in tutto il territorio». Infine, «il Consiglio esprime il suo sostegno ai negoziati indiretti» tra israeliani e palestinesi sotto l’egida degli Stati Uniti, «ed esprime la sua preoccupazione per il fatto che questo incidente si verifica proprio mentre queste discussioni sono in corso». Il Consiglio «esorta le parti a dare prova di moderazione e ad evitare ogni atto unilaterale e di provocazione».


TOP