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5 giugno 2010

Israele intercetta una nave di attivisti a Gaza.
«Cambiate rotta o saliremo a bordo»

Il cargo irlandese Rachel Corrie - l'ultima imbarcazione della Freedom Flotilla, la flotta di attivisti di cui faceva parte anche la Mavi Marmara, attaccata lunedì prima dell'alba dalle forze israeliane - è stato intercettato stamane all'alba dalla marina israeliana al largo della Striscia di Gaza, probabilmente ancora in acque internazionali. Le forze israeliane «non avranno altra scelta se non quella di abbordare la nave» se la nave continuerà a puntare verso la Striscia di Gaza, ha detto il capitano Aryi Shalicar, dell'ufficio stampa delle forza armate israeliane.

«Sono quattro ore che proviamo a contattare l'equipaggio per chiedere di cambiare la rotta verso Ashdod (sud di Israele) e non violare il blocco (imposta da Israele attorno alla Striscia di Gaza), ma per ora non c'è cooperazione», ha affermato l'ufficiale. «Se non avremo altra scelta, abborderemo la nave per fermarla, perchè questo è il nostro compito», ha aggiunto.

Ieri il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha ribadito ancora una volta che Israele non permetterà ad alcuna nave di toccare terra a Gaza: "Nessuna nave raggiungerà Gaza senza una preventiva ispezione di sicurezza".

Gli Usa. I ripetuti appelli a israele affinché cancelli l'embargo contro Gaza, nelle ultime ore si è fatta sentire anche l'amministrazione usa, preoccupata per il possibile ripetersi di incidenti a largo di gaza e di israele. Il dipartimento di stato ha fatto sapere di essere in contatto con sia con il governo israeliano che con quello irlandese. «Nell'interesse della sicurezza di tutti e per un trasporto sicuro degli aiuti alla popolazione di Gaza, chiediamo con con forza all'equipaggio della Rachel Corrie e le altre imbarcazioni di attraccare al porto di Ashdod per scaricare i loro aiuti destinati a Gaza» chiede il portavoce del Consiglio Nazionale per la Sicurezza della Casa Bianca riferendosi allo scalo marittimo nel sud di Israele.


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