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23/09/2010 09:49

Onu: Israele ha violato leggi internazionali nel raid contro le navi di Gaza

Ginevra (AsiaNews/Agenzie) – La marina israeliana ha violato le leggi internazionali lo scorso 31 maggio, con l’attacco contro la flottiglia di attivisti filo-palestinesi che voleva recarsi a Gaza. Lo afferma un rapporto del Consiglio Onu per i diritti umani, che definisce l’azione dei commando israeliani “sproporzionata” e “espressiva di un inaccettabile livello di brutalità”. Nell’attacco sono morte 9 persone di origine turca e ferite molte altre. Israele accusa il rapporto di essere “di parte” e pieno di imprecisioni.

Il rapporto di 56 pagine, redatto da tre esperti di diritto internazionale, afferma che vi sono prove per accusare Israele dei seguenti crimini: “ostinazione ad uccidere, tortura e trattamento disumano; determinazione a causare grande sofferenza o seri danni al corpo o alla salute”. Il testo afferma pure che il blocco di Gaza, imposto da Israele dal 2007, è “fuorilegge” a causa della crisi umanitaria che esiste nella Striscia.

Gli esperti che hanno redatto il rapporto – raccogliendo 100 testimonianze  - sono: Karl Hudson-Phillips (Trinidad e Tobago), giudice alla Corte penale internazionale dal 2003 al 2007; Desmond de Silva (Gran Bretagna), procuratore capo del Tribunale speciale per la Sierra leone nel 2005; Mary Shanthi Dairiam (Malaysia), del Programma Onu per lo sviluppo.

Ancora prima che il rapporto fosse pronto, Israele aveva già bollato i lavori di inchiesta come prematuri, visto che Tel Aviv stessa stava procedendo a un’inchiesta. A lavori pubblicati, il ministero israeliano degli esteri ha affermato che “il rapporto è parziale e partigiano, come l’organismo che l’ha prodotto” e che le inchieste già effettuate sono più che sufficienti.

Secondo Tel Aviv, i militari israeliani hanno agito per legittima difesa. Israele ha già lanciato una sua inchiesta sull’incidente; un’altra è stata aperta dal segretario generale dell’Onu.

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