Gaza Freedom March, rifiutata la proposta egiziana

Osservatorio Iraq, 30 dicembre 2009

Un centinaio di attivisti della Gaza Freedom March questa mattina ha lasciato il Cairo a bordo di due pullman per raggiungere la Striscia.

La piccola delegazione - che ha accolto una proposta avanzata ieri dal governo egiziano - è stata tuttavia disconosciuta dal comitato coordinatore della marcia, guidato dall’associazione Usa Code Pink, che insiste perché l’accesso al territorio palestinese sia consentito a tutti i manifestanti arrivati in Egitto.

“Rifiutiamo categoricamente l’offerta egiziana di un gesto simbolico. Rifiutiamo continuare a coprire l’assedio di Gaza. Il nostro gruppo continuerà a lavorare per consentire a tutti i 1.362 partecipanti alla Marcia di entrare a Gaza, come primo passo verso l’obiettivo finale che è quello di far cessare completamente l’assedio e liberare la Palestina”, ha dichiarato Ziyaad Lunat, membro del comitato internazionale.

 La Gaza Freedom March è stata organizzata per attirare l’attenzione sul primo anniversario dei 22 giorni di offensiva israeliana nella Striscia, costata la vita a oltre 1.400 palestinesi.

I partecipanti alla Marcia avevano programmato di entrare a Gaza attraverso il valico egiziano di Rafah, il 27 dicembre, per unirsi a circa 50 mila palestinesi residenti e marciare verso il valico di  Erez in Israele per chiedere pacificamente la fine dell’assedio.

A pochi giorni dall’inizio della manifestazione, tuttavia, il governo egiziano ha fatto sapere che, per “ragioni di sicurezza”, non avrebbe consentito il passaggio del corteo sul proprio territorio.

La decisione dell’Egitto viene duramente contestata dagli attivisti, che hanno avviato diverse manifestazioni di protesta al Cairo, compreso uno sciopero della fame.

[c.m.m.]