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20 ottobre 2010

“Viva Palestina” Naviga Verso El Arish

Roma, 20 ottobre, Nena News – Dopo un lungo braccio di ferro con le autorita’ egiziane e oltre due settimane di stop forzato nel porto siriano di Latakiya , il convoglio «Viva Palestina 5» a bordo di un cargo greco e’ salpato la scorsa notte per il porto di El Arish (Sinai). L’arrivo e’ atteso per questa sera.  Una volta sbarcati a El Arish i 145 autoveicoli carichi di aiuti per la popolazione di Gaza, stretta nel rigido blocco israeliano (l’Italia partecipa con 14 attivisti, aiuti per 50 mila euro, una ambulanza e un’auto medica), si dirigeranno verso il valico di Rafah.

Domenica scorsa tutto era pronto per la partenza. Invece e’ arrivato un contrordine: le autorità del Cairo hanno bloccato l’operazione di ingresso nel Sinai ponendo una nuova condizione: la rinuncia di 17  attivisti considerati “persone non gradite” ad entrare in Egitto. Richiesta che  la direzione del convoglio ha respinto. Poi gli “indesiderati” hanno scelto di farsi da parte volontariamente al fine di garantire il successo della missione  a sostegno dei palestinesi di Gaza. Queste 17 persone si aggiungono all’ex deputato britannico George Galloway, storico promotore e leader di “Viva Palestina”, che gia’ nelle scorse settimane aveva accettato di non entrare a Gaza, come richiesto dal Cairo, pur di consentire al convoglio di raggiungere la popolazione palestinese. A gennaio Galloway venne espulso dopo i gravi incidenti divampati al porto di el Arish, provocati dalla polizia egiziana intervenuta con violenza contro i partecipanti a «Viva Palestina 4».

Secondo l’organizzazione di “Viva Palestina 5″, dietro le condizioni poste dall’Egitto ci sarebbero state forti pressioni israeliane. E’ da notare che il cargo greco passera’ nei pressi del punto dove, in acque internazionali, decine di commando israeliani arrembarono lo scorso 31 maggio la Freedom Flotilla diretta a Gaza. Gli attivisti di “Viva Palestina” getteranno in mare fiori in ricordo dei nove cittadini turchi  uccisi sulla nave Mavi Marmara.

In queste ultime due settimane, gli egiziani hanno posto veti e condizioni a ripetizione, anche per l’imballaggio delle merci.  Agli attivisti di «Viva Palestina 5» e’ stato imposto di poggiare l’intero carico su pallet (pedane di legno o plastica) e di riclassificare le merci secondo nuovo criteri. Ciò ha costretto i volontari a scaricare il materiale giunto  in Siria e a disporlo secondo le regole egiziane all’interno dei veicoli. Nena Ne