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Considera Israele responsabile

Pagina ufficiale del Comitato Nazionale per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BNC), dedicata a prevenire la normalizzazione di Israele nei forum del mondo ufficiale finchè non rispetterà i suoi obblighi secondo le leggi internazionali.

BNC giugno 2010

No al rinnovo del Piano di Azione EU – Israele!

Sospendere l’Accordo EU – Israele

per l’Associazione e il Commercio!

Impedire l’entrata di Israele nell’OECD!

Palestina Occupata, 5 giugno 2010

L’Unione Europea si prepara a rinnovare questo mese il Piano di Azione EU – Israele, nonostante l’occupazione da parte di Israele della Palestina, West Bank, Gerusalemme est, e la striscia di Gaza, entri nel suo 43esimo anno.

Il Piano fu inizialmente adottato nel 2005 per “adempiere completamente alle disposizioni dell’Accordo di Associazione EU – Israele, creando connessioni in nuove aree e incoraggiando e sostenendo gli obiettivi di Israele per una ulteriore integrazione nelle strutture economiche e sociali europee”.

L’Accordo EU – Israele da forma alle basi legali per questa relazione. L’Articolo 2 dell’accordo dichiara che le politiche interne ed esterne si devono basare sul rispetto per i diritti umani e su principi democratici. L’EU è in violazione delle sue stesse regole adottando un approccio standard agli affari con Israele.

Il Comitato Nazionale Palestinese per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BNC) è sgomento dal manifesto rifiuto dell’EU di considerare Israele responsabile per le sue persistenti violazioni dei diritti umani e delle leggi internazionali. L’uccisione di attivisti per i diritti umani a bordo della Free Gaza Flotilla è solo l’ultima in una sempre più lunga lista di abusi da parte di Israele. Ora basta!

In maggio i paesi dell’EU hanno votato di accettare Israele come membro dell’Organizzazione di Cooperazione Economica e Sviluppo (OECD), un club eclusivo di nazioni ricche. Votando di accettare Israele, si sono sottoscritti dati economici che comportano l’insediamento illegale nella West Bank escludendo arbitrariamente i palestinesi dal suo controllo, quali Alte Parti Contraenti, i paesi europei si trovano a violare i propri obblighi verso la quarta Convenzione di Ginevra. Il Parlamento israeliano non ha ancora ratificato il proprio accesso. E’ sufficiente che un paese tra i contraenti chieda una riunione di emergenza dell’OECD per congelare il processo di accesso. I paessi europei non dovrebbero ignorare le richieste di massa per la fine dell’impunità di Israele.

La Comunità Europea è il formitore principale di aiuti umanitari per lo sviluppo ai palestinesi sotto l’occupazione israeliana, mentre allo stesso tempo contribuisce al mantenimento del regime di occupazione, colonizzazione e discriminazione che opprime il popolo palestinese. Un esempio di questo doppio standard è il finanziamento, con milioni di euro, che garantisce la ricerca all’impresa militare israeliana Elbit Systems. La Elbit è coinvolta attivamente nella costruzione del muro illegale nella West Bank occupata. La Corte Internazionale di Giustizia ha già espresso la sua opinione il 9 luglio 2004, confermando l’Illegalità di questo muro e del regime ad esso associato e raccomandando tutti gli stati di non offrire aiuto o assistenza nel mantenimento della situazione illegale creata dal muro, nonché di assicurare la sottomissione di Israele alle leggi internazionali.

Il Piano d’Azione EU – Israele si riferisce ad uno “status speciale” che favorisce Israele nelle sue relazioni con l’Europa sulla base dei cosiddetti “valori comuni”. Il Rapporto Goldstone offre ampie evidenze che Israele ha commesso crimini di guerra e contro l’umanità, contro i palestinesi di Gaza. Israele non ha ancora rispettato centinaia di risoluzioni ONU, che ha continuamente ignorato per 62 anni, incluse le raccomandazioni del rapporto Goldstone, che è stato recentemente sottoscritto dal Parlamento Europeo. Mentre Israele usufruisce di un accesso preferenziale ai mercati europei, ai finanziamenti per la ricerca e ad un ampio spettro di sostegno politico e finanziario, i diritti umani fondamentali vengono negati all’intera popolazione palestinese, compresi un milione e mezzo di palestinesi costretti nella striscia di Gaza, dove vengono sottoposti a punizioni collettive dall’embargo illegale imposto da Israele.

Di recente Israele ha attaccato attivisti per i diritti umani provenienti da 40 paesi, in acque internazionali a bordo della Free Gaza Flotilla.

Esistono ampie evidenze del fatto che Israele sia un “regime di potere coloniale la cui occupazione include molte delle peggiori caratteristiche di apartheid”, come la frammentazione del territorio, politiche di detenzione di massa, pulizia etnica e negazione dei diritti umani fondamentali e delle libertà nell’ambito di gruppi nazionali, religiosi e etnici. Queste politiche sono una minaccia alla pace globale, sicurezza e umanità, vite umane, diritti e aspirazioni vengono continuamente frantumati nel retrobottega della cosiddetta “relazione speciale” fra Israele e la Comunità Europea.

Ci interroghiamo sui “valori comuni” che l’Europa promuove nella regione.

Agisci Ora!

Pretendi dall’Europa che fermi il processo

di rinnovo del Piano d’Azione, che sospenda l’Accordo EU – Israele per l’Associazione e il Commercio e ne congeli l’accesso all’OECD.

http://holdisraelaccountable.net/eu/calls-for-action/bnc-jun-2010/

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