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Giovedì 15 Aprile 2010 10:08

Un Nuovo Ordine Militare Definisce Tutti gli Abitanti della West Bank
Come "Infiltrati" che Possono Essere Incarcerati e Deportati
di HaMoked.org

COMUNICATO STAMPA

11.04.2010

HaMoked: Il Centro per la Difesa della Persona ed altre nove organizzazioni per i Diritti Umani hanno fatto urgentemente ricorso questa mattina al ministro della difesa: perché differisca l’entrata in vigore dei due ordini militari che trasformeranno tutti i residenti della West Bank in criminali che potrebbero essere incarcerati fino a sette anni o deportati dall’area.

 

Il nuovo ordine: una richiesta israeliana che tutti i residenti della West Bank, compresi coloro che vi sono nati e vivono sotto l’Autorità Palestinese, ottengano un permesso rilasciato da Israele.

Martedì, 13 aprile 2010, l’Ordine riguardante la Prevenzione dell’Infiltrazione (Emendamento No.2) e l’Ordine riguardante le Disposizioni di Sicurezza (Emendamento No.112) devono entrare in vigore. Gli ordini firmati dal precedente Comando Centrale del GOC (Ground Operations Coordinator), Gadi Shamni, ma non resi noti, sono elaborati in termini così generali da rendere possibile, in teoria, ai militari di svuotare la West Bank di quasi tutti i suoi abitanti. Malgrado le gravi conseguenze degli ordini, le autorità non ne avevano annunciato l’esistenza alla popolazione palestinese come sarebbe stato richiesto, la qual cosa solleva serie preoccupazioni che essi avessero intenzione di farla approvare segretamente senz’alcun dibattito pubblico o revisione giuridica.

Gli ordini sostanzialmente cambiano la definizione di “infiltrato” e la applicano in effetti a tutti coloro che sono presenti nella West Bank senza un permesso israeliano. Gli ordini non stabiliscono che cosa Israele ritiene essere un valido permesso. Alla stragrande maggioranza delle persone che vivono attualmente nella West Bank non è mai stato richiesto di essere in possesso di alcun tipo di permesso per esservi presente.

Le forze armate saranno in grado di perseguire e di deportare qualsiasi palestinese definito come infiltrato, in totale contraddizione con la Convenzione di Ginevra. C’è una possibilità che ad alcuni degli espulsi non verrà data l’opportunità di un’udienza prima di essere rimossi dalla West Bank in quanto, secondo gli ordini, la deportazione potrebbe essere messa in atto entro le 72 ore, dal momento che sarebbe possibile differire la citazione di una persona davanti alla commissione d’appello per una durata fino a otto giorni dall’emissione dell’ordine di deportazione.

Nelle loro lettere al ministro della difesa, le organizzazioni hanno dichiarato di aspettarsi che, sulla base dell’attuale politica di Israele, gli ordini saranno applicati inizialmente nei confronti di quei residenti palestinesi della West Bank che Israele brama trasferire nella Striscia di Gaza, nonostante il fatto che molti di loro erano nati nella West Bank o erano traslocati legittimamente in essa. Inoltre, si prevede che Israele utilizzi gli ordini per deportare all’estero coniugi con passaporto straniero di abitanti della West Bank. Questa categoria comprende decine di migliaia di persone. Tuttavia, la definizione di “infiltrato” che espone una persona al rischio della prigione per una durata dai 3 ai 7 anni, potrebbe essere applicata, in linea di principio, nei confronti di qualsiasi persona sia vista male dal comandante militare, compresi i cittadini israeliani e gli internazionali che sono presenti nella West Bank.

Le organizzazioni hanno richiesto al ministro della difesa che l’entrata in vigore degli ordini venga differita in attesa di un dibattito serio ed esauriente al riguardo e hanno annunciato che essi si batteranno con ogni mezzo contro quella legislazione draconiana.

Per maggiori informazioni: Att.Elad Cahana, HaMoked: 0545-800819

Le organizzazioni firmatarie: HaMoked (Centro per la Difesa della Persona), l’Associazione per i Diritti Civili in Israele, Bimkom, B’Tselem, Gisha, il Comitato Pubblico Contro la Tortura in Israele, Yesh Din, Adalah, Rabbini per i Diritti Umani, Medici per i Diritti Umani.

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