Il bavaglio colpisce anche la rete
di Nicola D'Angelo

Il testo sulle intercettazioni ripropone l’obbligo di rettifica previsto per i giornali anche per i siti informatici. Non è la prima volta che si tenta di estendere ad internet la gravosa disciplina prevista per la stampa e tuttavia fino ad oggi si era riusciti ad evitarlo. Con il provvedimento approvato al  Senato l’Italia raggiunge un bel traguardo: essere l’unico paese occidentale ad aver regolato per legge i siti e i blog . Non è solo in questione l’obbligo della rettifica, di per sé inconcepibile sulla rete, ma soprattutto quello della responsabilità anche penale che verrebbe posta a carico di chi non si adegua.
Per questo, ai tanti allarmi condivisibili sulle nuove regole in materia di intercettazioni, si deve aggiungere quello relativo al controllo della rete e dei suoi contenuti. C’è da sperare che il profondo senso di libertà che ispira internet, le tecnologie,  la dimensione globale sovvertiranno imposizioni e censure. Quello che accade nell’informazione sarebbe altrimenti enormemente più grave se si dovessero ridurre le opportunità di comunicare che ci offre la rete.


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