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Scritto il 2011-01-07

Moubarak mette in guardia Israele da una nuova guerra su Gaza

Il Cairo - Afp. In un incontro svoltosi ieri, 6 gennaio, a Sharm ash-Shaykh per rivedere le possibilità di uscire stallo nei negoziati in Medio Oriente, il presidente egiziano, Housni Moubarak ha messo in guardia il suo ospite, il premier israeliano Benjamin Netanyahu dall'optare per una nuova guerra sulla Striscia di Gaza.

Le parole di Moubarak hanno voluto avvertire lo Stato ebraico sulle ripercussioni che, un'eventuale scelta bellica, riguarderanno stabilità e sicurezza regionali.

Moubarak avrebbe espresso il rifiuto dell'Egitto ad una nuova offensiva su Gaza.

Nelle ultime settimane, ufficiali israeliani avevano avvertito sulle alte possibilità di altro attacco contro il territorio palestinese assediato, e non avevano esitato a fare pubblicamente paragoni con la guerra del 2008-2009 dove 1.400 palestinesi furono assassinati, la metà dei quali erano civili, insieme a 13 civili e 10 soldati israeliani.

Nel 2010 il numero di razzi e colpi di mortaio lanciati in direzione di Israele dalla Striscia Gaza è stato di 230.

Il mese scorso, il vice premier israeliano Silvan Shalom aveva dichiarato che Israele avrebbe risposto usando tutta la sua potenza qualora i militanti di Gaza avessero continuato a lanciare razzi.

Mercoledì scorso, 5 gennaio due palestinesi erano stati freddati dai soldati al confine mentre si erano registrati altri scontri con i militanti.

Per Moubarak, un'eventuale nuova violenza  su Gaza avrebbe l'impatto di precludere i colloqui con il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud 'Abbas, fermi da settembre, dopo che lo Stato israeliano si era rifiutato di estendere la moratoria sulle attività coloniali in Cisgiordania (insediamenti).

Proseguendo il presidente egiziano ha consigliato a Israele di rivedere le proprie posizioni e politiche indirizzandosi semmai verso la creazione di fiducia tra le parti.

"Amichevole ed esaustivo" l'incontro per Netanyahu che ha ricordato il ruolo centrale dell'Egitto nel processo di pace chiedendo a Moubarak di intervenire affinché i palestinesi tornino a negoziati diretti, intensi e seri.

I due leader hanno anche affrontato gli sviluppi della barriera tra i rispettivi Paesi, voluta da Israele per arrestare l'immigrazione clandestina proveniente dall'Africa.

Il blocco di Israele ed Egitto sulla Striscia di Gaza è in vigore dal 2007, dalla presa fattuale del controllo del territorio da parte di Hamas.

Lo stallo tra il Movimento di resistenza islamica e 'Abbas ha il suo peso nel fallimento del processo di pace.

Da allora, l'Egitto ha fallito nel proprio ruolo di mediatore per il raggiungimento dell'unità nazionale tra le fazioni palestinesi.

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