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12 ottobre 2011

Incrocio di Interessi Dietro Accordo Israele-Hamas

In cambio della scarcerazione di un migliaio di detenuti politici palestinesi, verra' liberato il caporale israeliano Ghilad Shalit. Invece rimarranno in prigione il leader di Fatah Marwan Barghouti e il segretario generale del Fronte Popolare Ahmed Sadat.

Gerusalemme, 12 ottobre 2011, Nena News (nella foto dal sito haaretz.com il leader di Hamas Mashaal, il soldato Shalit e il premier israeliano Netanyahu) -Il governo Netanyahu ha approvato la scorsa notte (tre i voti contrari) l’accordo raggiunto con il movimento islamico Hamas che, in cambio della scarcerazone di poco più di mille detenuti politici palestinesi, vedrà la liberazione del caporale israeliano Ghilad Shalit, catturato da un commando palestinese nel 2006 nei pressi del valico di confine di Kerem Shalom e da allora prigioniero a Gaza. L’improvvisa accelerazione, dopo un lungo silenzio, è stata annunciata ieri nel tardo pomeriggio dalla televisione satellitare saudita al Arabiya e confermata poco dopo dai leader di Hamas e dallo stesso Netanyahu che ha telefonato ai genitori di Shalit per comunicare l’accordo raggiunto. Lo scambio avverrà in più fasi. Lasceranno le carceri israeliane anche palestinesi condannati all’ergastolo per attentati, ma non i due prigionieri politici più noti: il dirigente più carismatico e stimato del movimento Fatah Marwan Barghouti e il segretario generale del Fronte Popolare Ahmad Sadat. Alcuni dei rilasciati  torneranno nei Territori palestinesi occupati mentre altri sembrano destinati all’esilio, almeno per ora. Ghilad Shalit invece sarà consegnato all’Egitto, per essere poi restituito a Israele in un secondo momento.

La scorsa notte migliaia di palestinesi a Gaza e in Cisgiordania hanno festeggiato l’accordo centinaia di famiglie attendono il ritorno dei detenuti a casa. La svolta improvvisa, un vero fulmine a ciel sereno, senza dubbio è frutto di un incrocio di interessi. Su Hamas ha pesato la necessità di recuperare terreno di fronte al calo del consenso interno a Gaza e di rispondere con un “successo”  dal forte impatto popolare alle recenti iniziative diplomatiche del rivale presidente dell’Olp Abu Mazen. Ieri sera i dirigenti del movimento islamico descrivevano l’intesa come una “vittoria” sorvolando sul punto che prevede l’esilio per un certo numero di prigionieri che verranno scarcerati. Senza contare la mancata liberazione di Sadat e Barghouti. Soddisfatto anche Netanyahu che recupera consensi in casa, dopo una estate di manifestazioni popolari contro la politica economica del suo governo. Il premier israeliano grazie alla visibilità internazionale che gli darà l’intesa su Shalit, proverà anche a far passare in secondo piano la richiesta di adesione alle Nazioni Unite dello Stato di Palestina presentata il mese scorso. Nena News

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