Fonte: Freedom Flotilla Italia
http://www.palestinarossa.it
16 giugno 2012

Estelle Ha Rotto il Ghiaccio
Report dell’incontro di Roma del 15 giugno 2012

A volte, il valore di un’iniziativa non si misura dalla quantità dei partecipanti, ma dal messaggio politico che riesce ad esprimere. L’incontro che si è svolto a Roma venerdì 15, non ha visto una grandissima partecipazione numerica, ma è stata la prima occasione in cui si sono incontrati e confrontati attivisti del movimento di solidarietà con la Palestina, dopo un lungo periodo di quasi incomunicabilità.

Finalmente, guardandosi in faccia e non attraverso mail o comunicati, sono stati affrontati nodi irrisolti che da molto tempo – addirittura dalla Gaza Freedom March del 2010 – pesavano negativamente ed hanno determinato tensioni e divisioni che non hanno certo giovato alla solidarietà con i Palestinesi.

Alla riunione hanno preso parte e sono intervenuti compagne e compagni della Rete Ebrei Contro l’Occupazione (ECO), di Un Ponte per…, del Partito della Rifondazione Comunista e di altre realtà che fanno parte della Rete Romana di Solidarietà con la Palestina. Il dibattito è stato serrato ed anche molto pratico, passando dal confronto e dall’analisi delle iniziative precedenti – dalla Gaza Freedom March alle flotille, fino a “Benvenuti in Palestina” – alla discussione sull’attualità, in particolare sull’oggetto della convocazione: il viaggio di Estelle.

E’ stato possibile fornire il quadro esatto della situazione dell’International Freedom Flotilla Coalition, a fronte di una campagna semiclandestina, ma piuttosto efficace, che da mesi va dando il progetto e l’organizzazione della Flotilla come morti e sepolti: l’evidenza delle vele di Estelle ed il lavoro che c’è dietro – dalla Svezia all’Italia, dal Canada e gli USA alla Turchia, dall’Irlanda alla Grecia ed alla Spagna – sono sufficienti per rispondere con la realtà dei fatti a mesi di bugie, pettegolezzi e vera e propria black propaganda.

In particolare, è stata chiarita la composizione dell’attuale coalizione internazionale – sostanzialmente, la stessa della Freedom Flotilla 2, con un maggiore peso della campagne nazionali rispetto alle organizzazioni transnazionali come ECESG – e del coordinamento italiano che ne fa parte. Un capitolo specifico ha riguardato il rapporto con l’associazionismo islamico palestinese in Italia, che ha deciso da mesi – a differenza delle analoghe organizzazioni transnazionali – di non impegnarsi ulteriormente nei progetti della Freedom Flotilla.

D’altra parte, va detto che quell’associazionismo non ha la rappresentanza esclusiva né dei Palestinesi in Italia, né dei Musulmani, ed il nostro lavoro è teso ad un coinvolgimento il più ampio possibile, non al semplice arruolamento di questa o quella organizzazione.

Il dialogo e la collaborazione con i movimenti di ispirazione religiosa sono una parte importante della costruzione di un vasto movimento di solidarietà – come ha sottolineato più volte il compagno della Rete ECO – ed è necessario trovare gli strumenti e le modalità per realizzarli. La volontà di caratterizzare Estelle come uno spazio a disposizione dei movimenti, di non essere “proprietà privata” di un gruppo piuttosto che di un altro, è il primo passo in questa direzione.

Si è trattato di un dibattito vero e non formale, dove sono state fatte domande, sollevate obiezioni ed avanzato critiche, come è giusto che sia e come dovrebbe essere in ogni confronto. Il compagno della Rete ECO (che aveva già preso parte alla Freedom Flotilla II) ha avanzato la sua disponibilità verso il progetto di Estelle e si è impegnato a coinvolgere nel dibattito e nell’iniziativa la Rete ECO nel suo complesso, ed una posizione analoga è stata espressa dalla compagna di Un Ponte per…

Una compagna della Federazione Romana del PRC, in rappresentanza del segretario Fabio Alberti, ha messo in evidenza le difficoltà che potremo incontrare in una situazione in cui l’attenzione generale non è certo diretta verso le questioni internazionali e la Palestina, in un Paese morso dalla crisi e che rischia di trovarsi nella stessa condizione della Grecia. Un altro compagno della Rete Romana ha rilevato la dispendiosità delle iniziative internazionali ed i loro costi altissimi, ma è apparso evidente come questo problema – effettivamente esistente – sia ampiamente compensato dall’impatto che queste iniziative hanno sull’opinione pubblica internazionale e dall’imbarazzo che creano all’occupazione israeliana. E’ stato portato l’esempio della recente missione “Benvenuti in Palestina”, che ha costretto il mondo a volgere lo sguardo non solo sull’occupazione, ma sul pericolo per la nostra democrazia e il nostro sistema di diritto  rappresentato da uno Stato che impone i propri ricatti alle democrazie occidentali, che si tratti di bloccare illegalmente le navi della Freedom Flotilla nei porti greci o di impedire la partenza di passeggeri “sgraditi” dagli aeroporti.

Altri interventi hanno avanzato proposte per le iniziative in concomitanza con le tappe italiane di Estelle, per le quali sono già stati presi i primi contatti con le autorità locali, dalle quali abbiamo ottenuto interesse, disponibilità e sostegno.

In conclusione, c’è stato il collegamento con Rosa a Gaza, un momento importante sia per conoscere gli ultimi sviluppi della situazione, sia per trasmettere ad una compagna – che  ci rappresenta tutti nella solidarietà attiva con i Palestinesi – il nostro affetto e la nostra vicinanza. Il punto critico sta nella difficoltà a far emergere quanto avviene, specialmente alla luce dell’ultima aggressione subita in mare dalla barca Oliva. Dobbiamo capire come far conoscere ad un pubblico più ampio il lavoro di Rosa e degli Internazionali a Gaza, oltre che trovare altre forme per sostenerli.

Una serata utile e positiva. I prossimi giorni diranno come e quanto riusciremo a tradurre in azione quello che ci siamo detti, ma una cosa sembra già certa: dal Mare del Nord, Estelle ha rotto il ghiaccio.