Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese
22/10/2012 2.06

Israele estende la sua occupazione nel Mediterraneo

Il nuovo atto di pirateria israeliano, commesso la mattina del 20 ottobre,  ha riportato l’attenzione sull’assedio illegale, immorale e disumano cui sono sottoposti gli abitanti della Striscia di Gaza.

Il veliero Estelle, che col suo carico di speranza e di aiuti umanitari era diretto a Gaza, è stato arrembato in acque internazionali da navi da guerra israeliane, costretto a cambiare rotta e a dirigersi al porto di Ashdod. Qui i 30 pacifisti che componevano l’equipaggio, compresi alcuni parlamentari e tre cittadini israeliani sono stati posti in stato di detenzione con l’accusa di aver contravvenuto  alle normative del governo israeliano le quali, secondo Israele, sono applicabili anche in acque internazionali.

Come scrive Adam Keller da Tel Aviv, portavoce del movimento Gush Shalom, “col suo stupido spettacolo di forza, lo Stato di Israele sta dimostrando a tutto il mondo che vuole estendere la sua occupazione anche nelle acque internazionali del Mediterraneo”.

E’ un israeliano ebreo a dire questo, così com’è un italiano ebreo, Marco Ramazzotti Stockel, l’attivista rilasciato grazie al ricorso  del Console  italiano, a dire che Israele si comporta come un “bandito internazionale” e che l’Europa non fa nulla per impedirlo.

Mentre nutriamo la speranza che vengano  immediatamente rilasciati tutti i pacifisti illegalmente sequestrati, riprendiamo le parole di Marco R. Stockel il quale non ha dubbi sulla giustezza della missione di Estelle e invita tutti ad andare avanti nella battaglia di civiltà per interrompere l’arbitrio israeliano. Un arbitrio tanto più insopportabile considerando il suo accanimento, addirittura ridicolo, contro un piccolo veliero ultranovantenne, colpevole di voler portare   a Gaza un carico di umanità, di giocattoli e di solidarietà insieme alla speranza che il mondo si scuota dall’indifferenza e si dichiari contro l’assedio illegale che dura ormai da cinque anni.

Gli occhi dei gazawi che ieri fissavano il mare nella speranza di vedere l’arrivo delle vele, i tanti bambini che nelle scuole avevano imparato “Welcome Estelle” e che sorridevano aspettandola, hanno avuto  ancora una volta il sorriso rubato da Israele. Ma abbiamo la certezza che un’altra Estelle riuscirà presto ad approdare, che quei sorrisi presto fioriranno nella libertà che arriverà a Gaza se l’indignazione della società civile saprà scuotere l’ignavia dei governi “amici” di Israele.

Sta a noi continuare. Sta a noi gridare forte contro l'indifferenza  dei governi e delle istituzioni supini a tutte le angherie israeliane e ciechi di fronte ai suoi crimini.

Per questo parteciperemo e invitiamo tutti a partecipare con noi al presidio indetto dal coordinamento  freedom flotilla di fronte a palazzo Chigi martedì 23 ottobre alle ore 17.