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martedì 12 giugno 2012 10:17

Mahmoud Sarsak prosegue lo sciopero
di Marta Fortunato



Smentita la notizia che il calciatore palestinese avrebbe posto fine allo sciopero della fame. La sua protesta continua mentre le condizioni di salute peggiorano.

Beit Sahour (Cisgiordania), 12 giugno 2012, Nena News - Molto probabilmente Mahmoud Sarsak non tornerà più quello che era. La giovane promessa della nazionale di calcio palestinese è in pericolo di vita dopo uno sciopero della fame che lo sta indebolendo sempre più e che lo sta lentamente conducendo alla morte. 86 giorni senza cibo, un corpo che supera di poco i 50 chili. Molti organi saranno compromessi per sempre.

Ieri sembrava che il giovane palestinese avesse deciso di porre fine alla protesta. La portavoce dell'Israeli Prison Service aveva dichiarato all'agenzia di stampa France Press che Mahmoud aveva terminato lo sciopero della fame ed aveva accettato di bere latte. Una notizia confermata anche da Qadoura Fares, capo di un'associazione a difesa dei prigionieri. "Il ministero [degli Affari dei Prigionieri] non ha ricevuto alcuna informazione che confermi che Mahmoud ha ricominciato a mangiare" ha dichiarato il ministro degli affari dei prigionieri alla radio ufficiale Voce di Palestina. Ed oggi anche l'avvocato del detenuto, Jawwad Bulis, ha smentito la notizia: lo sciopero della fame di Sarsak prosegue. 

Mahmoud è nato a Rafah, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, nel 1987. Ad otto anni aveva già scoperto la sua passione per il pallone e aveva iniziato a giocare con il Rafah Sport Club. Pochi anni dopo, per le sue doti particolari, era entrato nella squadra degli adulti e da lì direttamente nella nazionale palestinese, come centravanti. Da quel momento aveva avuto l'opportunità di uscire dalla prigione a cielo aperto di Gaza, per recarsi in Cisgiordania e in altri paesi come Qatar, Egitto, Norvegia, Turchia ed Iraq. Ed è proprio mentre cercava di uscire da Gaza che è stato arrestato. 22 luglio 2009, valico di Erez. Le forze di occupazione israeliana lo arrestano, nonostante abbia il permesso necessario per andare al di là. Poi viene tenuto per trenta giorni per carcere di Ashkelon, viene interrogato ed accusato di avere legami con la Jihad Islamica. Accuse senza prove.

Un interrogatorio che, secondo quanto riportato nel recente rapporto di Amnesty International "Privati della giustizia: i palestinesi detenuti senza processo in Israele" è avvenuto tenendo Mahmoud "legato ad una sedia e seduto per ore in una posizione di stress con le mani legate dietro la schiena". Un mese dopo il suo arresto, il calciatore palestinese ha ricevuto un ordine di detenzione sotto la Legge dei Combattenti Illegali: uno strumento molto simile alla detenzione amministrativa utilizzato da Israele per detenere i palestinesi di Gaza per un periodo illimitato di tempo senza accusa né processo. Secondo quanto si legge nel comunicato stampa diffuso dall'associazione per i diritti umani a sostegno dei prigionieri Addameer, Mahmoud Sarsak è al momento l'unico individuo detenuto nelle carceri israeliani sotto questa misura detentiva.

E per quasi tre anni Israele ha rinnovato la detenzione del prigioniero, di sei mesi in sei mesi. Senza che gli fosse mai permesso vedere la propria famiglia. Questo è stato uno dei motivi che ha spinto moltissimi prigionieri palestinesi ad iniziare una delle più grandi proteste avvenute nelle carceri israeliane negli ultimi anni. Quasi un terzo dei prigionieri rinchiusi in Israele ha dato vita ad uno sciopero della fame per chiedere migliori condizioni di vita nelle carceri, la fine della pratica dell'isolamento e della detenzione amministrativa. L'accordo del 14 maggio tra Israele e il club dei prigionieri palestinesi - che non prevedeva la fine della detenzione amministrativa e che Israele ha violato nelle settimane successive - aveva posto fine alla protesta. Tuttavia, Sarsak assieme ad altri due prigionieri, Akhram Rikhawi e Mohammed Abel Aziz, dopo un giorno di stop della protesta, aveva ricominciato a rifiutare il cibo. Ed ora il giovane calciatore è in gravi condizioni di salute con continui svenimenti e collassi. Ancora poche ore, e potrebbe essere troppo tardi. Nena News