Fonte: PACBI
http://www.palestinarossa.it
3 agosto 2012

Roger Waters e BDS: coraggio morale e un incrollabile impegno per i diritti umani

«Là dove i governi si rifiutano di agire, le persone devono attivarsi con qualsiasi mezzo pacifico che sia a loro disposizione. Per me questo significa dichiarare l'intenzione di essere solidali non solo con il popolo palestinese, ma anche con le molte migliaia di israeliani che sono in disaccordo con le politiche del loro governo, aderendo alla campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele » - Roger Waters

Con questa logica semplice ma avvincente e un eccezionale senso di responsabilità morale per porre fine alla complicità nel commettere ingiustizie, Roger Waters ha annunciato sulle pagine di The Guardian il suo sostegno al movimento palestinese globale BDS. La sua mossa ha di fatto inaugurato una nuova fase nella diffusione del movimento BDS verso milioni di persone in tutto il mondo che ancora non avevano sentito parlare del nascente movimento basato sul riconoscimento di alcuni diritti.

Nella stessa dichiarazione Waters si è appellato ai suoi "colleghi del settore della musica, e anche ad artisti di altre discipline" affinché aderiscano al boicottaggio culturale contro Israele e, in particolare, confrontando il sistema israeliano di oppressione del popolo palestinese con l'apartheid del Sud Africa, ricordando come gli artisti hanno boicottato il regime Sudafricano e il suo famigerato resort di Sun City per una questione di dovere morale.

Roger Waters non è certo il primo, né l'unico, esponente di spicco del mondo culturale che chiede il boicottaggio culturale di Israele. Autori di fama mondiale e best-sellers, tra cui John Berger, Alice Walker, Naomi Klein, Henning Mankell e Iain Banks; premiati registi tra cui Ken Loach, Mike Leigh, gli Yes Men, e John Greyson; il violinista Nigel Kennedy e il chitarrista classico John Williams; gli irlandesi del sindacato degli artisti Aosdana e i sensazionali ballerini belgi Anne Teresa De Keersmaeker e Alain Platel sono tra i tanti famosi personaggi culturali di tutto il mondo che hanno avallato una forma o l'altra di boicottaggio culturale contro Israele. Centinaia di artisti a Montreal, in Canada, Irlanda, Sud Africa e India hanno formato gruppi di artisti contro l'apartheid israeliano che hanno svolto un ruolo fondamentale nella diffusione del boicottaggio culturale nel mainstream.

Eppure, l'approvazione di Waters al BDS ha un significato particolare, data la combinazione della sua importanza nel mondo della musica rock, dove gode di una base di massa di milioni di fans, il suo coraggio e la sua ispirazione ad andare fino in fondo nel sostenere il BDS e il suo impegno costante a raccontare la verità al potere per la difesa dei diritti universali uguali per tutti gli uuomini.

Verso la fine dello scorso marzo, ad esempio, Roger Waters ha sorpreso i principali media internazionali e milioni di pesone in tutto il mondo quando ha annunciato in una conferenza stampa in Brasile che parteciperà all'innovativo social forum per la Palestina che si terrà a Porto Alegre fra qualche mese. Con la sua tipica modestia e il suo fascino, ha dichiarato:

"Sono onorato di essere stato invitato dal Comitato Nazionale palestinese BDS per annunciare una iniziativa: il World Social Forum Free Palestine a Porto Alegre, che si svolgerà in Brasile nel novembre di quest'anno, in collaborazione con il movimento sociale brasiliano e la società civile internazionale".

Ma l'artista non si è fermato a questo. Ha spiegato esattamente perché si considera parte del movimento globale BDS:

"continueremo il nostro appello per porre fine all'occupazione israeliana della terra palestinese e alla demolizione delle mura di colonizzazione e di apartheid, per la creazione di uno Stato palestinese con capitale Gerusalemme, per la concessione di pieni ed eguali diritti ai cittadini Arabo-Palestinesi di Israele e per la promozione dei diritti dei profughi palestinesi al ritorno alle loro case, come richiesto dalla Convenzione di Ginevra, come previsto nella risoluzione 194 dell'ONU del 1949 e come ribadito dalla Corte Internazionale di Giustizia il 9 luglio 2004".

Questo livello di consapevolezza politica e il costante impegno per i diritti dei palestinesi - estremamente raro tra le stelle del calibro di Waters - sono nati nella storia di Waters nella attività di difesa dei diritti umani in tutto il mondo: la sua esperienza unica sulla questione della Palestina è nata prima con gli occhi di suo padre, più tardi attraverso i propri. "La mia convinzione è nata dall'idea che tutte le persone meritano di possedere i diritti umani fondamentali", ci ricorda Waters. Quando ha visitato la città occupata di Gerusalemme e Betlemme nel 2006 ha scritto: "Niente avrebbe potuto prepararmi per quello che ho visto quel giorno". Poi ha aggiunto:

"A mio parere, il controllo aberrante e draconiano che Israele esercita sui palestinesi assediati a Gaza e sui palestinesi nei territori occupati della West Bank (inclusa Gerusalemme Est), insieme alla sua negazione dei diritti dei rifugiati a tornare nelle loro case in Israele, porta a chiedere alle persone in tutto il mondo di sostenere i palestinesi nella loro resistenza civile non violenta".

E quando alcuni attivisti dei diritti umani, che sostengono il disinvestimento da parte della Chiesa Presbiteriana statunitense verso aziende che traggono profitto dall'occupazione di Israele, hanno chiesto il sostegno di Roger Waters durante il suo più recente tour negli Stati Uniti, Waters non ha esitato, nonostante il danno potenziale che una posizione pro-BDS potrebbe causargli dato il bullismo e le tattiche intimidatorie adottate dai gruppi di pressione di Israele. Waters ha scritto una colonna mobile sul Pittsburgh Post-Gazette, dove ha dichiarato in un linguaggio cristallino il suo sostegno per il disinvestimento della Chiesa Presbiteriana:

"Mi congratulo con l'iniziativa presbiteriana. In effetti, sostengo la campagna più ampia di BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) contro Israele e e ho invitato i miei colleghi musicisti a seguire il mio esempio, così come abbiamo fatto in opposizione all'apartheid in Sudafrica".

Roger Waters è un esempio di responsabilità morale e nella ridefinizione del ruolo degli artisti, specialmente quelli illustri, mostra come sia doveroso utilizzare il proprio accesso sulla scena mondiale per difendere i diritti, per la giustizia e contro ogni oppressione. Per questo e per tutto ciò che ha sostenuto, Waters ha vinto i cuori e il profondo apprezzamento  dai palestinesi e delle persone di coscienza in tutto il mondo.