Al-Akhbar
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giovedì 3 gennaio 2013 02:33

Al-Mufaqarah: quello che Israele distrugge noi lo ricostruiamo
di Eloise Bollack

Il villaggio palestinese in piena Firing Zone 918: la lotta per la sopravvivenza contro le vessazioni delle autorità israeliane e le violenze dei coloni.

Hebron, 3 gennaio 2013, Nena News - Abbarbicato su una collina a 45 chilometri a Sud d Hebron, Al-Mufaqarah è uno dei dodici villaggi nella cosiddetta Firing Zone 918, minacciati di trasferimento forzato dall'Amministrazione Civile israeliana. Nel luglio 2012, il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, ha ordinato l'espulsione e la demolizione di otto villaggi nelle colline a Sud di Hebron, affermando che l'area è indispensabile per l'addestramento delle forze militari. 

Presente su queste terre dalla fine del mandato britannico seguendo uno stile di vita semplice e a contatto con la natura, la comunità palestinese di Al-Mufaqarah ha subito enormi vessazioni negli ultimi trent'anni, da quando i primi insediamenti illegali israeliani sono stati creati nell'area. Restrizioni al movimento, avvelenamenti dei greggi, attacchi di coloni, divieto di costruire case e strutture, demolizioni di abitazioni, detenzioni arbitrarie: l'Amministrazione Civile israeliana e l'esercito impongono condizioni draconiane sui 160 residenti nel villaggio.

La Firing Zone 918 non ha strutture fisiche: non ci sono strade asfaltate, né elettricità o acqua corrente, non ci sono sistemi fognari. Gli abitanti vivono in grotte, tende e una manciata di case di mattoni. Nel 2007, la comunità ha deciso d costruire una nuova moschea e una casa di 60 metri quadrati. Nel 2011, intendevano costruire pali elettrici per connettersi alla rete elettrica palestinese, ma il 4 novembre 2011 le forze israeliane hanno demolito sei piloni, di cui due all'interno del villaggio.

Venti giorni dopo, hanno demolito la mosche e la casa costruite nel 2007, una stalla, un generatore elettrico e hanno arrestato due ragazze. L'agenzia delle Nazioni Unite, OCHA, ha così portato nel villaggio tre case mobili che immediatamente hanno ricevuto l'ordine di demolizione.

Il 4 dicembre alle 6.30 del mattino, due bulldozer scortati da una jeep della polizia di frontiera, da quattro funzionari del DCO (District Coordination Office) e da cinque veicoli dell'esercito israeliano sono arrivati nel villaggio di Al Mufaqarah per demolire la moschea. Ovvero, l'unico vero edificio dove la comunità può riunirsi, utilizzato anche come scuola per i bambini più piccoli che non riescono a camminare per quattro chilometri ogni giorno per recarsi a scuola nel vicino villaggio di At-Tuwani.

E mentre i vicini insediamenti illegali israeliani godono di tutte le infrastrutture necessarie, le comunità palestinesi della Firing Zone sono privati anche dei servizi di base. Nena News

Visita il sito di Al Mufaqarah.

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