fonte: Chaim Levinson su Hareetz del 13 aprile
http://miryammarino.blogspot.it
Lunedì 15 Aprile 2013

Ipocrita risposta alla lettera di Samer Issawy
di Miriam marino
Traduzione a cura di Invictapalestina

Articolo ipocrita e paternalistico apparso ieri su Hareetz in "sostegno" a Samer Issawi, "prestigiosi Intellettuali", così sono definiti nell'articolo, il top della cultura israeliana, in realtà molti firmatari dell'appello sono convinti sionisti e falsi pacifisti, anzi in molte occasioni sono stati megafono dell'oppressione israeliana, consiglieri per la costruzione del muro, della guerra in Libano, teorici delle colonie illegali nei territori occupati illegalmente da Israele. In questo appello scaricano su un prigioniero moribondo la responsabilità di ostacolare il "processo di pace", ben sapendo quanto questi sono una farsa per coprire un'occupazione inumana e crudele. [nota di Invictapalestina] Prestigiosi Intellettuali israeliani esortano il prigioniero Samer Issawi a porre fine allo sciopero della fame. In un appello pubblico , tra questi Amos Oz e AB Yehoshua dichiarano di simpatizzare con la causa Samer Issawi con la preoccupazione che la sua morte possa però ostacolare gli sforzi per risolvere il conflitto israelo-palestinese. L'appello pubblico giunge in risposta a un messaggio scritto da Issawi e pubblicato su Facebook in cui ha chiesto agli israeliani di intervenire a suo nome. Il prigioniero ha rifiutato cibo solido per otto mesi ed è ora nell'ospedale di Kaplan a Rehovot a causa del peggioramento della sua condizione medica. Il gruppo, che comprende intellettuali quali AB Yehoshua, Amos Oz e Yehoshua Kenaz, ha offerto la sua solidarietà, ma gli intellettuali asseriscono che la sua morte potrebbe ostacolare gli sforzi per risolvere il conflitto tra Israele e i palestinesi. "Abbiamo letto il tuo sciopero della fame con angoscia", scrivono nel messaggio. "Siamo sconvolti dalla tua condizione di deterioramento e riteniamo che l'atto suicida che si sta per commettere aggiungerà un altro aspetto della tragedia e disperazione al conflitto tra i due popoli - Un conflitto che è in cerca di pace da entrambi le parti. "Per favore, Samer Issawi, non sommiamo più disperazione alla disperazione già esistente rafforzando così la speranza in ognuno di noi". Gli autori hanno sottolineato che ci sono "segni incoraggianti e che i nuovi negoziati tra le parti riprenderanno", aggiungendo che queste misure possono ottenerne il rilascio di Issawi con altri palestinesi imprigionati in Israele. "Vi invitiamo a interrompere lo sciopero della fame e scegliere la vita, perché siamo impegnati instancabilmente in uno sforzo verso la pace tra i due popoli, affinché vivano fianco a fianco per sempre in questo paese", hanno concluso gli autori. Lo sceneggiatore Eli Amir, che ha firmato la lettera, ha precisato ad Haaretz che il messaggio non vuole essere "paternalistico". Si continua a leggere nell'appello "Abbiamo recentemente sentito dire che il governo propone di deportarlo in uno degli Stati europei". Samer Issawi ha denunciato la passività di funzionari pubblici, scrittori e la società civile mentre sta morendo di fame trasformandosi in uno scheletro. Noi stiamo cercando di aiutarlo a prescindere da ciò che ha fatto e dalle sue opinioni." Nel 2002, Issawi è stato condannato a 26 anni di carcere per vari capi d'accusa: tentato omicidio, detenzione di armi, commercio di armi, addestramento militare illegale, appartenenza a un gruppo terroristico. Nel 2011 è stato uno dei 1027 prigionieri liberati dal carcere israeliano come parte dell'accordo che assicurò la libertà di Gilad Shalit, ma è stato nuovamente arrestato lo scorso agosto per aver violato i termini della sua liberazione. Poco dopo il suo ritorno in carcere, ha iniziato uno sciopero della fame, e ora è tenuto in vita solo da liquidi arricchiti con vitamine. I medici curanti dichiarano la sua condizione peggiorata drasticamente ed è in reale pericolo per la sua vita. Sabato scorso , la polizia ha arrestato due attivisti di sinistra che hanno cercato di entrare, nell'ospedale dov'è ricoverato, con l'intento di fargli visita.

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