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1/2/2013

Consiglio per i diritti umani dell’Onu: espansione insediamenti perseguibile per crimini di guerra. Soddisfazione tra la dirigenza palestinese

InfoPal. Giovedì 31 gennaio, il Consiglio per i diritti umani dell’Onu ha chiesto a Israele di interrompere l’espansione coloniale in Cisgiordania e di a ritirare il mezzo milione di coloni insediati nei Territori palestinesi, sottolineando che tali pratiche sono perseguibili come crimini di guerra.

“Israele deve cessare le attività di insediamento e provvedere a un adeguato, pronto ed effettivo risarcimento alle vittime delle violazioni dei diritti umani”, ha dichiarato durante una conferenza stampa Christine Chanet, un giudice francese che ha condotto l’inchiesta dell’Onu.

“Trasferire la propria popolazione all’interno di territori occupati è proibito dalla IV Convenzione di Ginevra, perché è un ostacolo all’esercizio del diritto all’autodeterminazione”.

Dal canto suo, il regime di Tel Aviv ha definito la relazione “unilaterale e di parte”.

Dirigenti palestinesi hanno accolto con favore il rapporto del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, affermando che esso rivendica la lotta palestinese contro Israele.

 “E’ incredibile. Siamo molto rincuorati da questa candida valutazione delle violazioni israeliane”, ha affermato Hanan Ashrawi, un alto funzionario dell’Olp.

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