Fonte: Ma'an
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14 feb 13

Barghouti, necessario intervento dell'ONU a sostegno dei palestinesi in sciopero della fame

BETLEMME (Ma'an) – In data odierna Mustafa Barghouti ha esortato il mondo ad attivarsi per salvare i palestinesi in sciopero della fame e ha sollecitato l'intervento delle Nazioni Unite per costringere Israele a processare o rilasciare i detenuti.

Samer Issawi è in sciopero della fame da 197 giorni, e Tareq Qaadan e Jaafar Azzidine rifiutano il cibo da 79 giorni. Tutti sono detenuti nel carcere Ramle di Israele. "Credo che la situazione sia assolutamente rischiosa, le loro vite sono in grave pericolo e l'unico modo per fermare questa tragedia è l'intervento della comunità internazionale affinché eserciti la massima pressione possibile su Israele per la liberazione dei prigionieri", ha detto Barghouti, segretario generale dell'Iniziativa Nazionale Palestinese.

"Stanno conducendo la forma più pacifica di resistenza non-violenta, ossia lo sciopero della fame per la libertà", ha detto Barghouti a Ma'an, aggiungendo che la loro detenzione a tempo indeterminato senza accusa resta incompatibile con il diritto internazionale. Mercoledì scorso, il relatore speciale delle Nazioni Unite Richard Falk ha chiesto l'immediato rilascio di Issawi, Qaadan e Azzidine.

"Lasciare Qaadan, Azzidine e Issawi in queste condizioni è disumano. Israele è responsabile per qualsiasi danno permanente che subiranno", ha avvertito Richard Falk in un comunicato. "Se i funzionari israeliani non possono presentare prove a sostegno di accuse contro questi uomini, allora devono rilasciarli immediatamente", ha detto, avvertendo che Qaadan e Azzidine si trovano "sul punto di morte, con la minaccia di un incombente e fatale attacco di cuore".

"Israele deve porre fine al terribile trattamento illecito dei detenuti palestinesi. La comunità internazionale deve reagire con urgenza e con l'uso di qualunque strumento in suo possesso al fine di porre fine all’illegalità di Israele che continua ad applicare la detenzione amministrativa", ha proseguito il relatore speciale delle Nazioni Unite.

Oggi inoltre il Coordinatore Umanitario delle Nazioni Unite James W. Rawley, in un incontro con il ministro per gli affari dei detenuti dell'ANP Issa Qaraqe, ha ribadito la posizione dell'organismo internazionale che prevede la possibilità per i detenuti di essere processati davanti ad una corte con le garanzie giurisdizionali, come previsto dalle leggi internazionali, o di essere rilasciati immediatamente.

A Ramallah Rawley ha discusso circa la condizione critica di salute di Issawi, e ha detto di aver sottolineato a Israele la necessità di risolvere con urgenza il problema. Nel corso della riunione, Qaraqe ha avvertito che gli scioperi della fame sono "un conto alla rovescia verso il disastro." "Stiamo vivendo momenti molto pericolosi, e ci aspettiamo che uno degli scioperanti della fame possa morire da un momento all'altro nel silenzio globale", ha detto il ministro.

Qaadan e Azzidine sono in sciopero della fame per protestare contro la loro detenzione amministrativa, senza che siano mai stati accusati né processati. Anche Issawi è trattenuto in detenzione amministrativa: era stato rilasciato in Egitto nell’ottobre 2011 con lo scambio dei prigionieri tra Israele e Hamas, che ha ottenuto la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit da Gaza; è poi stato nuovamente arrestato il 7 luglio con l'accusa di aver violato i termini della sua liberazione lasciando Gerusalemme.

Lo scorso anno, dopo uno sciopero della fame di massa nelle carceri israeliane, Israele si era impegnato a frenare la sua pratica con la quale detiene i palestinesi senza alcun accusa penale contro di loro e senza processarli.

L’Associazione per i Prigionieri Palestinesi ha comunicato che domani 360 palestinesi rinchiusi nel carcere di Rimon, così come i membri della Jihad islamica nelle carceri israeliane, rifiuteranno i pasti in solidarietà con gli scioperanti della fame.

L’Associazione ha comunicato che uno sciopero della fame in solidarietà con i tre detenuti in fin di vita è previsto in tutte le carceri israeliane per il prossimo martedì.
 

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