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30/1/2013

Organizzazione di Gerusalemme definisce “razzisti e vendicativi” i comportamenti israeliani nella città Santa

Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. Hanna Issa, segretario generale dell’organizzazione islamo-cristiana per il sostegno ad al-Quds e ai suoi luoghi santi, ha affermato che “le pratiche israeliane basate sulle demolizioni, aggressioni e arresti effettuati nel quartiere Silwan di Gerusalemme avranno degli effetti devastanti su qualsiasi negoziato, diretto o indiretto, e formano il principale ostacolo al processo di pace, oltre a mettere in serie difficoltà la creazione di uno Stato palestinese indipendente, basato sulla risoluzione Onu 242 del 1967″.

In una dichiarazione diramata lunedì 28 gennaio, Issa ha affermato che “Israele mira a soffocare la presenza palestinese a Gerusalemme, terrorizzando i suoi abitanti e spingendoli con la forza ad abbandonare la città Santa, al fine di ridurre il loro numero e assicurare più terreni da destinare alla costruzione degli insediamenti”. E ha aggiunto: “Ci sono tutti i presupposti per considerare ciò una punizione collettiva che contrasta in modo esplicito con il diritto internazionale umanitario, e in particolare con la IV Convenzione di Ginevra del 1949, relativa alla protezione della popolazione civile, che nell’articolo 33 vieta di punire qualsiasi persona per una violazione non commessa personalmente”.

Egli ha osservato che “dal 1967, quando Israele occupò i territori palestinesi, esso avviò la politico delle demolizioni di case e strutture, ricorrendo ad una serie di pretesti, come le questioni di sicurezza o le mancate licenze”.

Issa ha sottolineato che dal 2009, “le autorità di occupazione stanno dirigendo una vasta campagna di demolizioni in Cisgiordania e a Gerusalemme Est in particolare, con il pretesto dei mancanti permessi, e allo scopo di evacuare Gerusalemme dai suoi abitanti palestinesi e incoraggiare i coloni a costruire nella città Santa e risiedervi, in una evidente politica razzista che contrasta con le leggi antidiscriminatorie e le convenzioni relative alla tutela dei diritti delle popolazioni indigene”.

Il segretario generale dell’organizzazione islamo-cristiana ha esortato la comunità internazionale, rappresentata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ad agire per fermare la politica israeliana delle demolizioni e i suoi continui tentativi di sopprimere l’identità araba, islamica e cristiana che ha caratterizzato Gerusalemme nel corso dei secoli passati e contemporanei.

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