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13/9/2013

Scavi a Gerusalemme, 20 famiglie fuggite dalle proprie case a rischio crollo

Al Quds (Gerusalemme)-InfoPal. Fonti palestinesi per i diritti umani hanno rivelato che più di 20 famiglie gerosolimitane sono state costrette a lasciare le loro case, situate nella città vecchia di Gerusalemme, in seguito ai cedimenti verificatisi nelle pareti, causati dagli scavi israeliani effettuati nella zona.

In un comunicato stampa diramato giovedì 12 settembre, il Centro informazioni di Wadi Hilwa e Silwan ha reso noto che le squadre del comune di Gerusalemme, gestito dall’occupazione, hanno chiesto, mercoledì, ai cittadini palestinesi del quartiere al-Qurma, nella città vecchia, di evacuare le loro case entro 48 ore al massimo, a causa di evidenti segni che indicano un probabile crollo di interi edifici del quartiere.

Il centro ha aggiunto che più di venti famiglie gerosolimitane, 240 persone in totale, hanno dovuto lasciare le loro case nella notte di mercoledì.

Stando a quanto riferito da centro, i cittadini del quartiere avvertivano, da tempo, un aumento significativo dei cedimenti nelle pareti delle loro case, a causa degli scavi israeliani effettuati nella zona .

Gli abitanti hanno anche deplorato l’atteggiamento degli enti palestinesi competenti, sia quelli appartenenti all’Autorità di Ramallah che il Waqf islamico e i comitati di ricostruzione e restauro, che non hanno reagito agli appelli lanciati dagli abitanti per la ristrutturazione delle loro case, evitando che il Comune di Gerusalemme costringa loro a lasciare il quartiere e classificarlo come zona pericolosa.

Hanno anche avvertito da tentativi israeliani di sequestrare gli immobili del quartiere “con metodi scorretti”, sottolineando che nella zona circostante sorgono 11 avamposti coloniali.

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